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    Rilasciati 42 manifestanti arrestati in Togo

    Di TPI
    Pubblicato il 7 Nov. 2017 alle 18:27 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 09:22

    Lunedì 6 novembre, il governo del Togo ha rilasciato 42 manifestanti, detenuti nelle carceri del paese da settembre e ha fatto cadere le accuse contro il leader dell’opposizione Jean Pierre Fabre.

    La decisione è avvenuta poche ore prima di un’altra manifestazione dell’opposizione, attualmente in corso per le strade della capitale Lomé.

    La mossa del governo del Togo mira a una distensione della situazione e a instaurare un dialogo con le opposizioni, che hanno però fatto sapere al presidente Gnassingbe di non essere ancora pronte a sedersi al tavolo delle trattative.

    “Faure Gnassingbe deve imparare a rispettare la gente, quando dimostrerà questo rispetto, allora penseremo al dialogo”, ha detto l’esponente dell’opposizione Eric Dupuy.

    La coalizione di 14 partiti di opposizione manifesta da settimane per le strade di Lomé e delle principali città del Togo per chiedere al presidente il ripristino della costituzione del 1992, che prevede il limite di due mandati presidenziali e un sistema elettorale con ballottaggio.

    Le opposizioni chiedono inoltre l’introduzione del voto per i cittadini all’estero, una commissione di inchiesta indipendente sulle morti dei manifestanti, l’immediato rilascio dei detenuti politici e la fine degli arresti e delle persecuzioni politiche.

    Venerdì 3 novembre, il governo del Togo aveva eliminato il divieto di tenere manifestazioni durante i giorni feriali, imposto lo scorso mese e più volte non rispettato dalle opposizioni.

    Questo provvedimento faceva parte delle misure adottate dal governo di Lomé, che comprendevano l’invito a “osservatori neutrali” appartenenti alla società civile a partecipare alle manifestazioni e darne “vividi” racconti e al ritiro delle truppe delle forze di sicurezza per “evitare controversie”.

    Il presidente Faure Gnassingbe ha risposto ai propri detrattori sostenendo di essere stato eletto dal popolo e accusando i social media di dipingerlo come un “dittatore sanguinario”.

    Gnassingbe è in carica dal 2005, quando è succeduto a suo padre che governava il paese dal 1967. La crisi politica togolese ha portato alla morte di almeno 16 persone dall’inizio di agosto.

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