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    Un rifugiato siriano sconsiglia ai suoi connazionali di raggiungerlo in Svezia

    Attraverso i suoi video, il fenomeno del web Mahmoud Bitar consiglia ai siriani di non seguirlo in Svezia, o almeno di pensarci bene prima di farlo. Ecco perché

    Di TPI
    Pubblicato il 20 Ago. 2015 alle 17:00 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:25

    “Ti danno una casa grande, una bella macchina, un lavoro e tanti soldi…” Questo è quello che i siriani si aspettano di ricevere al loro arrivo in Svezia. Questa la speranza che li accompagna durante la lunga traversata nel mare che li separa dal loro Paese, distrutto da oltre quattro anni di guerra civile. 

    A differenza dell’Italia, la Svezia non è un Paese di transizione per i migranti, ma un punto di arrivo. La Svezia è infatti il Paese europeo che ha accettato il maggior numero di rifugiati siriani dopo la Germania. Solo nel 2015, ha già ricevuto 16.317 richieste di asilo da parte di siriani.

    Ma la vita di un rifugiato non è affatto semplice.

    Mahmoud Bitar ha 23 anni ed è nato ad Aleppo, nel nord della Siria. Di Aleppo rimane ben poco oggi. Nessuna fazione in guerra è stata in grado di prendere il pieno controllo della città più grande della Siria, diventata suo malgrado una moderna Stalingrado.

    A vederlo non si direbbe che Mahmoud ha vissuto la guerra in prima persona: divertente, alla moda e molto social, il giovane fenomeno del web si è lasciato alle spalle tutto, tranne il senso dell’umorismo.

    Sfruttando il suo talento e la sua simpatia, Mahmoud racconta la realtà della vita dei rifugiati in Svezia attraverso i social network. È vero che gli svedesi sono molto accoglienti e il governo provvede a dar loro una casa e un lavoro, ma la vita in Europa è dura e i soldi non crescono sugli alberi, come mostra con ironia in un video realizzato per Bbc trending.

    Prima di raggiungere la tanto bramata Svezia, Mahmoud è passato per la Turchia, l’Egitto, di nuovo la Turchia, e la Grecia, dove in un anno ha tentato di oltrepassare il confine per ben 21 volte prima di riuscirci.

    Quando si arriva con delle aspettative molto alte, però, si rischia di rimanere delusi. Come quando Mahmoud ha scoperto che il digiuno del mese sacro del Ramadan dura 21 ore in questo Paese nordico, per esempio.

    “Uso la mia comicità per raccontare le cose, sperando che le persone le possano capire più facilmente”, ha detto Mahmoud. “Non venite in Svezia, o almeno pensateci bene prima di farlo”.

    (In basso, il video di Mahmoud Bitar per Bbc Trending)


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