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    La storia della prima donna che conquistò la cima dell’Everest

    Junko Tabei, di nazionalità giapponese, è morta il 20 ottobre 2016 a 77 anni. Raggiunse la vetta himalayana il 16 maggio del 1975

    Di TPI
    Pubblicato il 16 Mag. 2017 alle 08:39 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:18

    Era il 1975 quando Junko Tabei partecipò a una spedizione di donne giapponesi per raggiungere la cima dell’Everest, la vetta più alta del mondo, a 8.850 metri sul livello del mare.

    Più volte mentre si preparava per l’impresa la scalatrice si sentì dire che l’Everest non era un luogo adatto per le donne, ma Tabei non cedette. Affidò al marito la figlia di tre anni per partecipare all’impresa. “Volevo scalare quella montagna, non importava cosa diceva la gente”, ha raccontato.

    La spedizione rischiò di finire in tragedia quando Tabei e le sue quattro colleghe furono travolte da una valanga nel Campo 2 dell’Everest nella mattina del 4 maggio 1975. Tabei si è trovata schiacciata sotto i loro corpi, il suo viso sepolto tra i capelli della sua compagna di squadra. Le guide da un accampamento vicino arrivarono in loro soccorso, ma per due giorni Tabei fu a malapena in grado di reggersi in piedi.

    Nonostante questo, il 16 maggio Tabei proseguì la sua scalata raggiungendo la vetta attraverso lo stesso percorso usato dagli scalatori Tenzing Norgay e Edmund Hillary 22 anni prima.

    La sua determinazione fu premiata: Tabei fu la prima donna scalatrice a conquistare la cima del monte himalayano e nel 1992 divenne anche al prima donna ad aver scalato le sette cime più alte del mondo. In seguito, si impegnò per la difesa degli ambienti montuosi e continuò a dedicarsi all’alpinismo anche in età avanzata.

    L’impresa che è stata in grado di compiere ha sfidato gli stereotipi presenti in Giappone sul ruolo della donna nella società.

    In un’intervista rilasciata al Japan Times nel 2012, Tabei ha ricordato che all’epoca una spedizione femminile sull’Himalaya non fu accolta con entusiasmo: “Nel Giappone degli anni Settanta, la maggior parte delle persone riteneva che gli uomini fossero quelli che dovevano lavorare fuori mentre le donne dovevano rimanere a casa”.

    Tabei è morta giovedì 20 ottobre 2016 a 77 anni a causa di un cancro contro il quale lottava da anni. Anche dopo la diagnosi ha continuato a scalare e a luglio 2016 ha fatto trekking con alcuni studenti liceali colpiti dal disastro nucleare di Fukushima sul monte Fuji.

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