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    Regno Unito, giudice ordina di staccare la spina a un bambino di 12 anni in coma

    Di Anton Filippo Ferrari
    Pubblicato il 14 Giu. 2022 alle 09:02

    Un giudice inglese dell’Essex ha deciso di dare ai medici la facoltà di staccare la spina che tiene in vita Archie Battersbee, 12enne di Southend, che lo scorso 7 aprile è stato trovato in casa privo di conoscenza e da quel momento versa in coma irreversibile. Il suo caso è stato portato dai medici del Royal London Hospital all’attenzione della Corte suprema del Regno Unito: i dottori hanno dichiarato di avere elementi sufficienti a sostegno della convinzione secondo cui una diagnosi irreversibile di morte delle cellule cerebrali appare a questo punto “altamente probabile” e i giudici hanno dato loro ragione. “Autorizzo i medici dell’ospedale Royal London a cessare la ventilazione meccanica di Archie Battersbee, a estubarlo, a cessare la somministrazione di farmaci e a non tentare alcuna rianimazione cardiopolmonare su di lui quando cessa il battito cardiaco o lo sforzo respiratorio. I passi che ho indicato sopra sono legittimi”, ha stabilito la giudice Justice Arbuthnot. Secondo la sentenza “se Archie rimane sotto ventilazione meccanica, il risultato probabile per lui è la morte improvvisa e le prospettive di recupero sono nulle. Non ha piacere di vivere e il suo danno cerebrale è irrecuperabile. La sua posizione non migliorerà”.

    Una decisione che è stata duramente osteggiata dalla madre del piccolo che, supportata dai suoi legali, ha annunciato di voler presentare appello. “Sono devastata ed estremamente delusa dalla sentenza emessa oggi dopo settimane di battaglia legale e intendo restare accanto al letto di mio figlio. Il mio istinto di mamma mi dice che Archie è ancora qui”, ha detto la donna. “Non basta una diagnosi di morte probabile”, ha poi aggiunto Hollie, dicendosi “disgustata dall’atteggiamento del giudice e dei medici”, visto che “il cuore di Archie batte ancora” e lui “mi ha stretto la mano”. “Finché non è volontà di Dio, non accetterò che se ne vada. So di miracoli in cui le persone sono tornate dalla morte cerebrale”, ha sostenuto la mamma del bambino.

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