Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Il referendum turco spiegato in due minuti

    Il voto di oggi in pillole: dieci domande e risposte brevi per sintetizzare ciò che accade e potrebbe accadere in Turchia

    Di TPI
    Pubblicato il 16 Apr. 2017 alle 11:12 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:28

    Nella mattina del 16 aprile si sono aperte le urne in Turchia per votare sul referendum con il quale, in caso di approvazione, si apporterebbero una serie di modifiche alla costituzione. In particolare, se il voto dei cittadini turchi dovesse essere a favore della riforma proposta dal presidente Recep Tayyip Erdogan, il paese si trasformerebbe da repubblica parlamentare a repubblica presidenziale.

    — Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come

    Qui si spiega, in breve, cosa succede e può succedere in Turchia con questo referendum:

    Quando si vota? Domenica 16 aprile, dalle 7 ora locale (le 6 in Italia) alle 17, con diversi orari di apertura dei seggi in base alle diverse zone del paese. 

    Chi vota? Alle urne sono chiamati oltre 55 milioni di elettori. Hanno già votato più di 1,3 milioni di turchi all’estero, con un’affluenza record per gli emigrati superiore al 45 per cento.

    Cosa riguarda il referendum? Si tratta di 18 emendamenti alla costituzione. I più importanti riguardano le nuove forme di esercizio del potere esecutivo. Erdogan spinge maggiormente per questi cambiamenti dopo il fallito colpo di stato del luglio 2016. Se dovesse passare la riforma, Erdogan potrebbe rimanere al potere fino al 2029.

    Qual è il rischio potenziale? Un voto che si tiene durante lo stato di emergenza – iniziato nel luglio del 2016 dopo il tentato golpe – potrebbe non essere libero e giusto, come sottolineato da alcuni osservatori internazionali.

    Quali sono le ragioni del sì? I sostenitori di Erdogan affermano che la riforma porterebbe una “Turchia forte” e l’accentramento del potere aiuterebbe anche nella gestione della minaccia terroristica. Altre motivazioni riguardano la necessità di cambiare un sistema legislativo antiquato e la possibilità di una maggiore stabilità.

    Quali sono le ragioni del no? Gli oppositori del presidente turco temono un eccessivo accentramento dei poteri nelle mani di una sola persona, facendo scomparire la figura del primo ministro. La paura è quella di epurazioni anche più ingenti da parte di Erdogan, con una possibile accentuazione del suo autoritarismo.

    Come potrebbe finire? Gli ultimi sondaggi mostrano il sì in vantaggio intorno al 51 per cento. Considerando l’alto numero di indecisi, è però difficile fare una previsione.

    Cosa succederebbe se Erdogan dovesse vincere? Avrebbe nuovi poteri e potrebbe continuare a reprimere i dissidenti dell’opposizione inclusi giudici e giornalisti (la Turchia detiene in prigione più giornalisti di qualsiasi altro paese).

    Cosa succederebbe se Erdogan dovesse perdere? Il rischio è che il presidente vada su tutte le furie e decida di “vendicarsi” ripagando la sconfitta con l’inasprimento del giro di vite in condizione di stato d’emergenza.

    A cosa stare attenti? Se Erdogan dovesse essere seriamente preoccupato di perdere, secondo alcune fonti della Commissione Ue non ci sarebbe da stupirsi se decidessi di cancellare il voto all’ultimo minuto. 

    — LEGGI ANCHE: Tutto quello che c’è da sapere sul referendum costituzionale in Turchia

    — Non restare fuori dal mondo. Iscriviti qui alla newsletter di TPI e ricevi ogni sera i fatti essenziali della giornata

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version