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    Un referendum ha abolito i limiti di mandato del presidente del Tagikistan

    Emomali Rahmon, presidente dal 1992, potrà rimanere in carica a vita e si parla già della successione del figlio

    Di TPI
    Pubblicato il 23 Mag. 2016 alle 19:42 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 12:40

    I cittadini del Tagikistan hanno votato a grande maggioranza per permettere al presidente Emomali Rahmon di rimanere in carica a vita. 

    Nel referendum costituzionale di domenica 22 maggio, il 94,5 per cento degli elettori si è espresso a favore dei 40 emendamenti che aboliscono i limiti di mandato della massima autorità politica del paese. L’affluenza registrata è stata molto alta: si è presentato alle urne il 92 per cento degli aventi diritto al voto, circa 4 milioni di persone. 

    Rahmon potrà quindi continuare a guidare il Tajikistan senza alcun limite temporale. Inoltre, tra le misure controverse approvate dal voto popolare, è da rimarcare quella che abbassa l’età minima dei candidati alla presidenza da 35 a 30 anni. L’emendamento permetterebbe al figlio 29enne, Rustam Emomali, di concorrere alle prossime elezioni presidenziali.

    Con il voto è stato anche bandito il partito del Rinascimento islamico del Tagikistan, principale gruppo di opposizione. L’emendamento è stato disegnato ufficialmente per prevenire una deriva islamista radicale del paese centrasiatico confinante per circa 1.300 chilometri con l’instabile Afghanistan. In realtà, questa mossa, insieme alla dura repressione dei media, permetterebbe a Rahmon di consolidare ulteriormente il suo potere.

    Rahmon è in carica dal 1992, l’anno successivo all’indipendenza del Tagikistan, ottenuta in seguito alla caduta dell’Unione Sovietica. Da allora, il “leader della nazione” ha dimostrato una progressiva indifferenza nei confronti della società civile, della libertà religiosa e del pluralismo politico.

    Il presidente ha guidato il paese durante una guerra civile tra i suoi sostenitori e i movimenti islamici dell’opposizione Unità tagika iniziata nel 1992 e durata cinque anni. Coltiva un grande culto della personalità e il parlamento, composto a schiacciante maggioranza dal suo partito – il partito Democratico del Popolo del Tagikistan – gli è estremamente fedele, tanto da aver istituito una festa nazionale in suo onore. 

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