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    In Francia un famoso gangster ha compiuto una spettacolare evasione in elicottero

    La polizia nei pressi dell'elicottero abbandonato dal gangster francese Redoine Faid dopo la sua fuga dal carcere di Reau. / AFP photo / Geoffroy Van Der Hasselt

    Si tratta di Redoine Faid, capo di una banda che negli anni Novanta ha compiuto diverse rapine a mano armata ed estorsioni a Parigi. Il suo stile di vita è ispirato ai film gangster statunitensi, in particolare Scarface

    Di Gianluigi Spinaci
    Pubblicato il 2 Lug. 2018 alle 11:07 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 23:55

    Un famigerato gangster francese è in fuga dopo essere scappato da una prigione della Francia, nei dintorni di Parigi, a bordo di un elicottero.

    Si tratta di Redoine Faid, che per compiere la sua evasione è stato aiutato da tre uomini armati di fucili d’assalto.

    Due uomini armati con il volto coperto da un passamontagna hanno usato bombe fumogene e smerigliatrici angolari per irrompere nella stanza dei visitatori dove Faid stava avendo un colloquio con suo fratello.

    Nel frattempo un terzo uomo nel cortile della prigione sorvegliava l’elicottero e il suo pilota, un istruttore di volo che era stato preso in ostaggio dai criminali.

    L’elicottero con Faid a bordo è volato nella vicina area di Gonesse, dove è stato trovato dalla polizia locale.

    Faid, 46 anni, ha scontato una condanna a 25 anni per una rapina fallita durante la quale è rimasto ucciso un agente di polizia.

    Questa è la seconda evasione a mano armata da un penitenziario per Faid: nel 2013 infatti è fuggito dal carcere dopo aver preso in ostaggio quattro guardie usandole come scudi umani e facendo saltare diverse porte con la dinamite.

    Sono quasi 3mila i poliziotti francesi impegnati nella caccia all’uomo. Una fonte del ministero degli interni francese ha detto all’Afp: “Tutto è stato fatto per localizzare il fuggiasco”.

    La ministra della giustizia francese Nicole Belloubet, che si è recata nella prigione Sud-Francilien di Réau la sera dell’1 luglio 2018, ha definito l’evasione “una fuga spettacolare”.

    “Era un’unità di comando estremamente ben preparata che potrebbe aver usato i droni per ispezionare l’area in anticipo”, ha detto.

    Il cortile della prigione in cui era atterrato l’elicottero era l’unica area non protetta dalla rete antiaerea.

    Il pilota catturato è stato rilasciato e in seguito portato in ospedale per lo shock.

    I complici di Faid hanno preso in ostaggio l’uomo in un piccolo club di volo a Fontenay-Trésigny, dove stava aspettando uno studente a cui avrebbe dovuto impartire una lezione, e gli hanno ordinato di volare verso la prigione.

    Chi è Redoine Faid

    Nato nel 1972, Faid è cresciuto in una zona povera e malfamata di Parigi.

    Negli anni Novanta, era a capo di una banda coinvolta in rapine a mano armata ed estorsioni nella capitale francese. Nella sua biografia ha affermato che il suo stile di vita è ispirato ai film gangster statunitensi, in particolare Scarface.

    Si è ispirato ai thriller cinematografici del regista Michael Mann, in particolare al film gangster Heat del 1995.

    Una volta si avvicinò a Mann in occasione di un festival cinematografico a Parigi e gli disse: “Tu sei stato il mio consulente tecnico”.

    Faid, infatti, ha raccontato di aver visto il film decine di volte per affinare le sue abilità di rapinatore di banche.

    Nel 2009, Faid ha scritto un libro sulla sua infanzia trascorsa nella periferia criminale di Parigi.

    Nel libro sosteneva di aver voltato le spalle alla criminalità, ma un anno dopo fu coinvolto nella rapina fallita che gli valse un soggiorno forzato nella prigione di Réau, nella regione della Senna e Marna.

    La polizia francese ha soprannominato il gangster “L’Écrivain” (lo scrittore).

    Uno degli ultimi direttori del carcere dove era rinchiuso Faid ha dichiarato che il gangster non è mai entrato in conflitto con le guardie, ma che era sempre consigliabile “essere cauti” quando si aveva a che fare con lui.

    “In un angolo della sua mente, non ha mai perso l’idea di fuggire, dietro tutte le sue buone maniere ha sempre nascosto il suo gioco”, ha detto l’ex direttore.

    Leggi anche: Il mistero della lettera con cui un evaso da Alcatraz nel 1962 racconta la sua fuga

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