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    I ragazzi intrappolati nella grotta in Thailandia saranno monaci buddisti per 9 giorni

    Credit: Afp

    I ragazzi vogliono rendere omaggio al volontario ex Navy Seal morto durante le operazioni di soccorso per mancanza di ossigeno

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 24 Lug. 2018 alle 12:06 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:25

    I ragazzi della squadra rimasta intrappolata in una grotta in Thailandia si sono fatti monaci buddisti per 9 giorni.

    Nella giornata di oggi, 24 luglio, il gruppo si reserà i capelli e tutti i ragazzi tranne uno, che è di religione cattolica, passeranno più di una settimana con i monaci.

    Rimarranno in diversi monasteri fino al 4 agosto, meditando, pregando e dedicandosi al loro tempio.

    L’allenatore passerà lo stesso periodo di tempo nel monastero, ma non come novizio, avendo già vissuto in un tempio in precedenza.

    I 12 ragazzi della squadra di calcio nota come “I cinghiali”, tutti tra gli 11 e i 16 anni, e il loro allenatore erano stati ricoverati fino al 18 luglio, dopo essere stati estratti dalla grotta in cui erano rimasti intrappolati dal 23 giugno.

    Il 18 luglio i ragazzi sono stati dimessi dall’ospedale in cui erano stati ricoverati dopo essere stati soccorsi ed estratti dalla grotta.

    Il giorno stesso si è tenuta la prima conferenza stampa della squadra di calcio, che ha raccontato ai giornalisti l’esperienza che hanno vissuto nelle settimane che hanno passato nella grotta.

    Nel loro primo giorno a casa, i 12 ragazzi e il loro allenatore si sono anche recati in visiti ad uno dei templi buddisti della loro città.

    Il gruppo ha pregato con l’auspicio di ottenere in futuro protezione dalla sfortuna.

    Solo uno dei ragazzi non ha preso parte alla visita al tempio Wat Pra That Doi Wao, al confine con la Birmania, perché non è buddista.

    In quell’occasione i membri della squadra e il loro allenatore hanno detto di volersi fare monaci per alcuni mesi in onore del volontario ex Navy Seal morto durante le operazioni di soccorso.

    Saman Kunan è rimasto senza ossigeno mentre stava rientrando alla base dei soccorsi dal punto dove si trovava la squadra di calcio di bambini rimasta intrappolata nella grotta.

    Inoltre, i ragazzi hanno raccontato di essere riusciti a mantenere la calma durante il periodo di tempo passato al buio nella grotta grazie alla meditazione buddista, insegnata loro proprio da Ekapol Chanthawong, l’allenatore.

    I primi soccorritori che hanno raggiunto il luogo in cui i ragazzi si erano rifugiati con l’allenatore avevano infatti trovato il gruppo a meditare.

    Ekapol ha vissuto per un decennio nel monastero di Mae Sai in Thailandia sin dall’età di 12 anni, dopo aver perso entrambi i genitori.

    Il 25enne può meditare fino a un’ora e questo lo ha sicuramente aiutato in questa situazione drammatica e ha permesso anche ai ragazzi di mantenere i nervi saldi.

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