Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Giovane leader della Spd stuprata e uccisa mentre faceva l’autostop: Germania sotto shock

    Sophie Loesche

    Fermato un camionista di 41 anni, che secondo gli inquirenti l'avrebbe uccisa dopo averla fatta salire sul mezzo e averla violentata

    Di Luca Serafini
    Pubblicato il 23 Giu. 2018 alle 10:46 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:40

    Sophie Loesche, 28 anni, giovane leader della Spd, il partito socialdemocratico tedesco, è stata trovata morta in Spagna. Il cadavere è stato rinvenuto in una stazione di servizio di Asparrena, nei Paesi Baschi.

    La ragazza era vicepresidente della Spd nella città di Bamberg. Era stata vista per l’ultima volta lo scorso 14 giugno nei pressi di Lipsia, città in cui studiava. Stava facendo l’autostop, ed è salita su un camion.

    Doveva arrivare in Baviera, dove la aspettavano alcuni amici, ma non è mai giunta a destinazione. Proprio i suoi amici hanno ricevuto un sms dalla ragazza con la targa del camion su cui viaggiava. Ciò ha permesso agli inquirenti, dopo il ritrovamento del cadavere, di rintracciare il proprietario del mezzo.

    Si tratta di  Boujemaa L., 41enne marocchino residente in Germania e con quattro figli. Secondo le ipotesi investigative, si stava dirigendo col camion in Marocco e avrebbe stuprato e ucciso Sophie Loesche dopo averla fatta salire sul mezzo.

    Sucessivamente Boujemaa avrebbe cercato di liberarsi del cadavere, che è stato ritrovato nei Paesi Baschi poiché l’uomo si stava dirigendo in Marocco.

    Sul corpo della giovane attivista della Spd sono stati trovati chiari segni di violenza. L’uomo è stato fermato in Spagna. La polizia tedesca ha avviato le rogatorie internazionali e spera di poterlo estradare in Germania nei prossimi giorni.

    Il delitto ha scatenato molte polemiche in Germania. Sophie Loesche, infatti, era molto impegnata sul tema dell’accoglienza dei migranti. Era anche andata come volontaria a Lesbo, in Grecia.

    Alcuni gruppi xenofobi e di estrema destra hanno sfruttato la vicenda per attaccare gli immigrati. È stata però la stessa famiglia della ragazza a chiedere di non speculare sulla vicenda per intenti razzisti: “Vorremmo far presente che la nazionalità di un aggressore non ha niente a che fare con le sue azioni. Sophia non vorrebbe in nessun modo che venisse scatenata una caccia alle streghe razzista in suo nome”, hanno detto i genitori della giovane.

     

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version