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    La ragazza internata in una clinica psichiatrica per impedirle di abortire

    Una minorenne irlandese che necessitava di un’interruzione di gravidanza è stata inivita in una clinica di Dublino, convita di ricevere la procedura per l’aborto, è stata invece rinchiusa in un istituto di salute mentale

    Di TPI
    Pubblicato il 14 Giu. 2017 alle 12:21 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 11:24

    La Cnn ha portato alla luce una vicenda accaduta nel 2016 in Irlanda. Una ragazza, che necessitava di un’interruzione di gravidanza, era convinta di essere stata mandata in una clinica di Dublino, per poter abortire. La minorenne – di cui non si conoscono l’età e l’identità – è stata invece internata, a sua insaputa, in un istituto di salute mentale.

    Secondo quanto riportato anche dalla Child Care Law Reporting Project, un’organizzazione che si occupa dei casi dei minori in Irlanda, alla ragazza non è stata applicata la procedura per i casi di aborto, ma è stata rinchiusa, contro la sua volontà, nella struttura psichiatrica per diversi giorni.

    Lo psichiatra che ha valutato lo stato di salute della ragazza ha stabilito che fosse depressa e affetta da istinti suicida. E ha così stabilito che fosse giusto rinchiuderla nella clinica.

    Il medico in questione ha invocato il Mental Health Act, la legge che permette di internare le persone in centri di salute mentale senza il loro permesso.

    Le leggi sull’aborto in Irlanda sono estremamente restrittive. Gli aborti sono illegali a meno che la gravidanza non metta in pericolo di vita la madre. L’ottavo emendamento della costituzione irlandese compara i diritti del feto a quelli della madre. “Una donna può considerare l’aborto solo quando la sua vita è in un pericolo immediato, ma non in caso di stupro, incesto o malattia mentale della madre”, cita la costituzione.

    Un paradosso per un paese che si sta progressivamente liberando dallo storico radicamento nella chiesa cattolica e che il 23 maggio 2015 ha approvato i matrimoni omosessuali. Ma sull’interruzione volontaria della gravidanza il paese è rimasto fermo al 1937, quando fu approvata la Carta costituzionale.

    Alla ragazza rinchiusa nel centro di salute mentale è stato poi assegnato un altro medico che ha stabilito che non c’erano motivi validi per trattenere la ragazza nell’istituto. La minore è stata così liberata.

    Ad aprile 2017 il governo irlandese ha preso visione delle votazioni nelle assemblee cittadine che hanno votato a favore della modifica delle leggi sull’aborto nel paese. Il primo ministro Leo Varadkar ha promesso di tenere un referendum sui diritti sull’aborto nel 2018, ma non è stata ancora fissata una data.

     

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