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    Quanto è democratica la Turchia

    Lo scenario che si presenta in Turchia propone delle tesi tragiche che alludono alla fine della democrazia del Paese.

    Di Gualtiero Sanfilippo
    Pubblicato il 4 Giu. 2013 alle 11:05 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:51

    Le manifestazioni di Istanbul suggeriscono che qualcosa di molto grande sta accadendo all’interno del territorio turco. Le proteste dei manifestanti che vorrebbero le dimissioni del primo ministro Erdogan sono state duramente represse dalla polizia turca con gas lacrimogeni e manganelli, facendo inorridire tutti gli spettatori di questo disastro democratico.

    Così, Foreignpolice.com si chiede quanto democratica sia la Turchia. È iniziato tutto come una protesta ambientalista, ma la vicenda sembrerebbe terminare con “una democrazia svuotata” che vede il Partito di Sviluppo (AKP) strangolare lentamente l’opposizione e prendere il controllo dell’intera nazione.

    Uno Stato a partito unico che oggi è contestato dal popolo riversatosi nelle piazze, furioso contro quello che ormai per molti rappresenta un vero e proprio nemico: il carismatico primo ministro Erdogan.

    Il primo partito turco aveva dei piani diversi per il futuro: l’obiettivo era quello di costruire un sistema liberale, ma così non è stato. Quando nel 2002, la Turchia minacciò di lasciare l’Occidente, negli Stati Uniti si aprì un forte di battito sulla questione turca, una situazione traballante che rischiava di buttare al vento quanto fatto per avvicinarsi al mondo occidentale negli ultimi anni.

    Ma l’islamofobia sarebbe stata la causa principale dell’allontanamento della Turchia, che tra le sue fila contava numerosi musulmani, curdi ed altre élite cosmopolite, in grado di garantire al partito una nuova conferma con il 47 per cento dei voti alle elezioni del 2007. Un risultato storico che non si ripeteva dal 1983.

    Erdogan riuscì così ad aumentare il suo controllo sulla nazione, rendendola la diciassettesima economia del mondo, conquistandosi un ruolo molto rilevante negli scenari politici del Medio Oriente. Nel 2007 si registra una delle pagine più buie della nazione turca, quando il partito riuscì a mettere a tacere i suoi critici che “cercarono di rovesciare il suo governo”. Da quel momento, la libertà di espressione viene lesa in tutte le sue forme e i giornalisti turchi sono regolarmente incarcerati per motivi discutibili.

    Nonostante tutto, per qualcuno, ancora oggi la Turchia è considerata un “modello eccellente” e una nazione “molto più democratica di quanto non lo fosse dieci anni prima”. I 79 feriti, i 939 arrestati nelle ultime novanta manifestazioni e l’accesso negato ai principali social network, però, suggeriscono la tesi opposta.

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