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    Qatargate, il caso si allarga: sigillati gli uffici di altri quattro italiani

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 12 Dic. 2022 alle 12:18 Aggiornato il 10 Feb. 2023 alle 09:52

    Qatargate, il caso si allarga: sigillati gli uffici di altri quattro italiani

    Si allarga lo scandalo sulle presunte mazzette pagate dal Qatar, che ha portato all’arresto della vicepresidente del parlamento europeo Eva Kaili. Dopo l’espulsione dal Movimento Socialista Panellenico (Pasok) e la sospensione dal suo incarico nell’europarlamento, le autorità greche hanno ordinato il congelamento di tutti i beni di Kaili, al centro dell’indagine della procura belga. Altre tre persone sono ancora in carcere: oltre al compagno di Kaili, l’italiano Francesco Giorgi, c’è anche l’ex europarlamentare di Articolo 1 Pier Antonio Panzeri (eletto con il Partito democratico) e Niccolò Figà-Talamanca, segretario generale dell’associazione “No peace without justice”. Sono tutti accusati di associazione a delinquere, corruzione e riciclaggio nell’inchiesta della procura belga sui fondi illeciti pagati dal Qatar.

    Un’indagine che sembra solo agli inizi. Secondo quanto riporta La Stampa altri tre eurodeputati sarebbero coinvolti nell’inchiesta, nessuno dei quali è stato oggetto di provvedimenti giudiziari. A questi si aggiunge anche l’europarlamentare socialista Marc Tarabella, la cui casa è stata perquisita sabato scorso. Secondo La Repubblica, quattro italiani, non indagati, sono inoltre finiti nelle maglie dell’inchiesta della procura belga, che ha posto i sigilli ai loro uffici. Si tratta dell’ex deputato Davide Zoggia, responsabile organizzativo del Partito democratico durante la segreteria Epifani, attualmente nello staff del capogruppo dem Brando Benifei, e di tre ex collaboratori di Panzeri, tra cui Donatella Rostagno, che lavora per l’europarlamentare belga di origine italiana, Maria Arena, e Giuseppe Meroni, ora assistente di Lara Comi (Forza Italia) e padrone della casa in cui attualmente vive Zoggia, a cui per questo motivo è stato sequestrato il telefonino.

    Tra gli indagati, è stata concessa la libertà condizionale a Luca Visentini, segretario generale della confederazione internazionale dei sindacati, e al padre di Kaili, fermato mentre cercava di dirigersi in aeroporto con una valigia carica di banconote. Sono finite ai domiciliari invece la moglie di Panzeri, Maria Dolores Colleoni, e la figlia Silvia, fermate dalle autorità italiane su richiesta di quelle belghe. Inoltre l’ex commissario europeo per le Migrazioni, Dimitris Avramopoulos, ha annunciato le dimissioni dal board scientifico di “Fight Impunity”, l’ong presieduta da Panzeri al centro dell’inchiesta.

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