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    Putin ha firmato una legge che permette di etichettare i giornalisti come “agenti stranieri”

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 3 Dic. 2019 alle 15:42 Aggiornato il 3 Dic. 2019 alle 16:11

    Putin ha firmato una legge che limita la libertà dei giornalisti

    Vladimir Putin ha firmato una legge che consentirà alla Russia di dichiarare giornalisti e blogger come “agenti stranieri”. Secondo le opposizioni si tratta di una mossa per colpire tutti coloro che sono critici nei confronti del Cremlino e un modo per limitare ulteriormente la libertà di stampa.

    Secondo la legge, i russi e gli stranieri che lavorano con i media o distribuiscono i loro contenuti e ricevono denaro dall’estero verrebbero dichiarati “agenti stranieri”, esponendo potenzialmente i giornalisti, le loro fonti o persino coloro che condividono materiale sui social network allo status di agente straniero.

    La legge da ora in avanti permette alle autorità russe di trattare anche le persone fisiche e non più solo quelle giuridiche come “agenti stranieri”, la dicitura con cui in Urss si bollavano le spie. Per essere etichettato come tale, basterà anche solo ricevere denaro dall’estero e diffondere materiale pubblicato dai media di organizzazioni a loro volta inserite nella blacklist degli agenti stranieri.

    La mossa è stata descritta da giornalisti e attivisti per i diritti umani come una tattica spaventosa per arginare ulteriormente le critiche al governo di Putin.

    In una lettera aperta pubblicata la scorsa settimana, oltre 60 importanti giornalisti, scrittori e attivisti hanno esortato il presidente Putin a non firmare la legge.

    “L’etichetta di agente straniero scredita una persona agli occhi dei suoi concittadini e denigra la sua dignità nonostante il fatto che non abbia fatto nulla di sbagliato o illegale e non abbia eseguito la volontà di alcun datore di lavoro straniero”, si legge nella lettera.

    Alexei Venediktov, il direttore della famosa stazione radio Echo of Moscow, sostiene che la legge è stata in parte motivata dalle proteste di questa estate, le più massicce da anni, scatenata dal pesante controllo statale sulle elezioni municipali.

    La legge russa sugli agenti stranieri è stata varata dopo le grandi proteste anti-Putin del 2012 e aveva come obiettivo le Ong. La stessa legge era poi stata ampliata nel 2017, inserendo nella lista degli agenti stranieri anche le testate giornalistiche. Nella lista erano già finite testate come Radio Free Europe e Voice of America, rispettivamente finanziati dal Congresso statunitense.

    La Russia si trova al 149esimo posto su 180 nella classifica di Reporter sans frontier sulla libertà di stampa nel mondo.

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