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    Putin non espellerà i diplomatici statunitensi come proposto da Lavrov

    La Russia non si abbasserà all'irresponsabile livello degli Usa, ha fatto sapere il presidente russo Vladimir Putin, declinando la proposta del suo ministro degli Esteri

    Di TPI
    Pubblicato il 30 Dic. 2016 alle 14:14 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:05

    Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato che non espellerà alcun diplomatico statunitense. Il ministero degli Esteri russo aveva inviato al presidente Vladimir Putin una lista di 35 diplomatici degli Stati Uniti da dichiarare persona non grata. La Russia non si abbasserà all’irresponsabile livello degli Usa, ha fatto sapere Putin, declinando la proposta del suo ministro degli Esteri. 

    “Agiremo secondo il principio di reciprocità”, ha spiegato Lavrov. Il ministero degli Esteri, inoltre, propone anche di vietare agli Stati Uniti l’utilizzo “di due strutture di proprietà americana a Mosca”.

    La misura voleva essere  una ritorsione per la decisione di Obama di espellere 35 diplomatici accusati da Washington di essere agenti dei servizi segreti di Mosca e di avere interferito nelle elezioni presidenziali americane con presunti hackeraggi ai danni del partito democratico e negare l’accesso a due sedi di proprietà del governo russo.

    Durante la campagna elettorale per le presidenziali attraverso Wikileaks erano state diffuse le email private rubate dai server del comitato elettorale dei democratici.

    La Russia ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento nei presunti hackeraggi. Il primo ministro della Russia Dmitry Medvedev oggi ha intimato all’amministrazione uscente di Barack Obama di finire “con questa agonia anti-Russia”.

    Il presidente eletto Donald Trump si è sempre schierato contro l’idea che la Russia abbia influenzato il voto e cerca di minimizzare la crisi. Tuttavia, sebbene abbia dichiarato più volte l’intenzione di ricucire i rapporti con Putin, di diversa opinione è la maggioranza del suo partito repubblicano. E in molti pensano che la decisione di Obama sia indirizzata proprio contro il rivale in politica interna piuttosto che nei confronti di Mosca.

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