Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Continuate pure a dormire

    Ognuno vive le variazioni di luce e ombra del giorno in modo differente. L'ora può produrre anche effetti sull'etica delle persone

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 13 Apr. 2015 alle 14:28 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 08:06

    La risposta del nostro corpo alle variazioni di luce e di buio nell’arco di una giornata è diversa per ciascuno di noi.

    Per questo c’è chi è più produttivo ed energico la mattina e chi invece predilige la sera.

    A causa dell’orologio biologico, ognuno di noi vive le diverse ore del giorno in maniera differente: alcuni sono mattinieri, altri nottambuli, altri ancora si collocano nel mezzo.

    L’orologio interno che determina il cronotipo – la categoria che indica in che momento della giornata siamo maggiormente attivi – è diverso per ciascuno di noi.

    Capire qual è il proprio cronotipo è semplice: basta passare un paio di settimane andando a letto quando ci si sente stanchi e svegliarsi senza sveglia.

    Ma fino a che punto gli orari che scandiscono una giornata influenzano la nostra vita? Se lo è chiesto Sunita Sah, una scienziata del comportamento presso la Georgetown University e nottambula dichiarata.

    Per cinque anni, Sunita Sah ha studiato come le diverse situazioni influenzano il comportamento. “Si sentono sempre queste affermazioni radicali: il mattino è sacro, la sera è il male”, ha detto la scienziata a Maria Konnikova, la giornalista del New Yorker che l’ha intervistata.

    L’idea che svegliarsi presto la mattina costituisca una virtù è diffusa sin dall’antichità. Aristotele scriveva che “svegliarsi prima dell’alba è raccomandabile; e costituisce una sana abitudine”.

    Benjamin Franklin esprimeva la stessa idea in altri termini: “Andare a letto presto e svegliarsi presto rende un uomo sano, ricco e saggio”.

    Uno studio pubblicato nel 1998 sul Journal of Personality and Social Psychology suggerisce che le persone diventano più passive con l’avanzare del giorno. Per questo tutti dovrebbero fare le cose più importanti della giornata al mattino, perché non saranno in grado di farle altrettanto bene la sera.

    Ma, secondo Sunita Sah, questo non è sempre vero. In base al suo studio, la scienziata ritiene invece che gli orari di una giornata potrebbero anche avere conseguenze sulla sfera morale.

    In una serie di esperimenti, lei e i suoi colleghi Brian Gunia e Christopher Barnes, hanno voluto verificare se determinati orari nell’arco di una giornata influenzino la probabilità che una persona imbrogli, scegliendo i partecipanti in base al loro cronotipo mattiniero e nottambulo.

    I partecipanti sono stati sottoposti a prove fisiche e intellettuali. In entrambi i casi, hanno avuto la possibilità di imbrogliare.

    I risultati mostrano che i mattinieri imbrogliano meno quando sono sottoposti a prove nelle prime ore del giorno. Anche l’opposto è vero: i nottambuli imbrogliano di meno la sera.

    Quindi non c’è una categoria eticamente superiore all’altra: semplicemente entrambe si lasciano influenzare dall’ora del giorno che prediligono.

    I mattinieri, tuttavia, sono più fortunati dal momento che la nostra società è strutturata in modo da avvantaggiare chi è più produttivo la mattina.

    Anzi, ci si aspetta che tutti riescano a ottenere i migliori risultati la mattina presto, ma i nottambuli non possono svegliarsi e iniziare a lavorare quando i loro corpi dicono loro di farlo.

    Al momento, Sunita Sah sta applicando i suoi studi a persone che hanno precise responsabilità etiche nella loro carriera, come i consulenti finanziari o i medici. Sostiene che queste persone prenderebbero decisioni con maggiore chiarezza se i loro orari di lavoro fossero allineati ai loro cronotipi.

    “Dobbiamo pensare alla qualità del lavoro e dei processi cognitivi”, sostiene la scienziata. “È molto meglio soddisfare le persone con orari e strutture modellati in base al loro cronotipo piuttosto che imporre a tutti gli stessi orari”.

    “Non dovrò fissare esami alle 8 del mattino se non voglio che i miei studenti copino“, ha concluso.

    I nottambuli possono mettersi il cuore in pace: non sono né immorali né pigri. Ma fino a quando il mondo non girerà a loro favore, o a meno che non siano così fortunati da lavorare in un posto che permetta orari flessibili, i mattinieri continueranno a essere quelli che pigliano i pesci.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version