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    Il procuratore di New York ha ordinato alla Fondazione Trump di interrompere la raccolta fondi

    A motivare la decisione del magistrato ci sarebbero alcune violazioni della legge statale. La fondazione è sotto la lente d'ingradimento per operazioni illecite

    Di TPI
    Pubblicato il 4 Ott. 2016 alle 11:04 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:36

    Il procuratore generale di New York ha ordinato alla Fondazione Trump di interrompere la raccolta fondi a causa di una violazione della legge statale.

    Il procuratore Eric T. Schneiderman ha scritto una lettera in cui chiede alla fondazione benefica del candidato repubblicano alla presidenza statunitense, di interrompere le sue raccolte fondi nello stato di New York, perché nel 2016 ha operato senza fornire la documentazione necessaria.

    Secondo le autorità, l’organizzazione non si è mai registrata per avere il via libera e così poter raccogliere denaro. Una legge dello stato di New York, infatti, prevede che ogni no profit che ha entrate superiori ai 25mila dollari l’anno lo faccia.

    Inoltre, la fondazione non ha mai sottoposto i suoi conti e le sue spese a un controllo rigoroso da parte delle autorità, come previsto dalla legge dello stato.

    La campagna elettorale di Trump ha fatto sapere che pur non condividendo la decisione dell’ufficio del procuratore generale, continuerà a collaborare con le autorità.

    Un mese fa il procuratore generale Schneiderman, un democratico che ha dichiarato il suo endorsement per Hillary Clinton, ha aperto un’indagine sulla Fondazione Trump, dopo una serie di denunce di alcune sue pratiche ritenute illegali.

    Tra i casi sospetti elencati dalla stampa, i 25mila dollari versati illegalmente nel 2013 dalla fondazione del tycoon al procuratore generale della Florida, Pam Bondi, pochi giorni prima che annunciasse la sua intenzione di non unirsi alle inchieste proprio sulla Trump University. 

    Ma in precedenza ci sarebbero state altre donazioni discutibili e non disinteressate. Secondo il Washington Post, con i soldi per le opere caritatevoli della Fondazione, Trump avrebbe fatto anche una serie di acquisti personali, come un ritratto alto quasi due metri costato 20mila dollari, violando così le regole sugli enti no profit. 

    La notizia arriva al termine di quella che è stata definita dagli osservatori come la peggior settimana nella corsa di Trump alla Casa Bianca: nel primo dibattito presidenziale è stato sconfitto da Hillary Clinton e un’inchiesta del New York Times ha rivelato che per 18 anni non avrebbe pagato le tasse federali.

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