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    I problemi causati dai cinghiali radioattivi a Fukushima

    I cinghiali hanno causato 850mila dollari di danni all'agricoltura della città giapponese. Le autorità locali hanno assunto speciali squadre di cacciatori per abbatterli

    Di TPI
    Pubblicato il 10 Mar. 2017 alle 18:30 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:21

    Circolano liberamente nelle città e nei villaggi, danneggiano i raccolti, si intrufolano nelle case abbandonate. E sono radioattivi. Si tratta di centinaia di cinghiali che circolano nel nord del Giappone, dove la distruzione della centrale nucleare di Fukushima nel 2011 costrinse migliaia di persone a fuggire dalle proprie case. 

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    La carne di cinghiale è una prelibatezza nel nord del Giappone, ma gli animali macellati dopo il disastro sono risultati essere troppo contaminati dalle radiazioni per poter essere mangiati. Secondo i test condotti dal governo giapponese, alcuni dei cinghiali contengono un livello di cesio pari a 137, circa 300 volte superiore al limite di sicurezza.

    I funzionari hanno anche espresso la preoccupazione che i residenti che fanno ritorno nelle città possano essere attaccati dagli animali, alcuni dei quali si sono stabiliti nelle case abbandonate e non temono l’uomo. 

    Fotografie e riprese video delle città giapponesi colpite dalle radiazioni ricordano quelle di Chernobyl, luogo del gravissimo incidente nucleare del 1986, dove la fauna continua a prosperare nonostante gli alti livelli di radiazione. In seguito all’assenza di esseri umani Chernobyl è diventato l’habitat per tutti i tipi di animali, tra cui alci, cervi, orsi, linci, lupi. 

    Lo stesso è successo a Fukushima, invasa da branchi di cani e colonie di ratti. I terreni agricoli, trasformati in pascoli, sono diventati l’habitat perfetto per cinghiali e volpi. I cinghiali hanno causato 850mila dollari di danni all’agricoltura, secondo quanto riferisce il quotidiano giapponese Yomiuri.

    Le autorità locali nei pressi di Fukushima hanno assunto speciali squadre di cacciatori per abbattere gli animali. Finora sono stati uccisi circa 800 esemplari, ma non è ancora sufficiente per arginare il pericolo, secondo le autorità.

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