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    Il presidente delle Filippine: “La presidenza non è un lavoro per donne, sono troppo emotive”

    Ansa foto
    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 15 Gen. 2021 alle 15:19

    Il presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, lo scorso giovedì durante l’inaugurazione di un progetto autostradale, ha dichiarato che la presidenza non è un lavoro per donne a causa dell’emotività che differenzia le prime dagli uomini. Il presidente ha così escluso una possibile candidatura della figlia alla presidenza, prevista per il prossimo anno.

    “Mia figlia non sta correndo per la presidenza. Ho detto a Inday (sua figlia Sara ndr) di non correre perché mi fa pena e sa che dovrà affrontare quello che sto passando io”, ha detto Duterte. 

    Il presidente ha poi aggiunto: “Questo lavoro non è per le donne. L’emotività di una donna e quella di un uomo sono completamente diverse. Diventerai una stupida qui”. 

    Le Filippine hanno avuto due presidenti donne, Gloria Macapagal Arroyo e Corazon Aquino.

    Nell’arena politica del paese Duterte è in prima linea dal 1988, quando è stato eletto sindaco di Davao, una città altamente popolosa dell’isola di Mindanao, nel sud delle Filippine. Ha ricoperto il ruolo per sette mandati (22 anni) ed è stato anche vicesindaco e membro del congresso della città. Spesso è finito sotto l’attenzione delle cronache internazionali per commenti ritenuti offensivi, sessisti e misogini. Nonostante questo è rimasto estremamente popolare per il pubblico elettorale femminile nelle Filippine .

    La figlia Sara Duterte-Carpio, 42 anni, succeduta a lui come sindaco di Davao City, è arrivata al primo posto in un recente sondaggio che ha chiesto al pubblico di scegliere un candidato preferito da una lista di possibili contendenti per le elezioni del 2022. Altre due donne, la vicepresidente Leni Robredo e la senatrice Grace Poe, erano ipotetiche contendenti. In risposta alle osservazioni di Duterte, Cristina Palabay del gruppo per i diritti umani Karapatan ha affermato che le donne sono capaci quanto gli uomini in qualsiasi lavoro. “Ciò che conta di più … è che gli interessi della maggioranza povera vengano rispettati”, ha detto.

    Sara Duterte ha fatto sapere, grazie a una dichiarazione rilascia a Reuters, che non intende candidarsi. “Non sono timida. Se l’intero paese non vuole crederci, allora non posso farci niente. Non tutti vogliono essere presidente. Io sono uno di loro”. E ha aggiunto: “Ringrazio tutti loro per la fiducia, ma il mio rifiuto di candidarmi alla presidenza non è la fine del mondo”.

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