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    Pompeo attacca la politica di Obama in Medio Oriente: “Non ha capito la storia”

    Mike Pompeo. Credit: ANDREW CABALLERO-REYNOLDS / POOL / AFP

    Duro intervento del segretario di Stato proprio da Il Cairo, dove l'ex presidente pronunciò il suo storico discorso di apertura all'Islam

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 10 Gen. 2019 alle 20:57 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:37

    Il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, ha rivolto dure critiche all’ex presidente Barack Obama per il modo in cui l’amministrazione da lui guidata ha gestito le vicende del Medio Oriente.

    L’attacco è arrivato da Il Cairo, in Egitto, proprio dove nel 2009 Obama pronunciò uno storico discorso di apertura nei confronti del mondo arabo parlando di “un nuovo inizio tra gli Stati Uniti e i musulmani di tutto il mondo”.

    Washington ha commesso errori “gravi”, ha detto Pompeo giovedì 10 gennaio 2019 in una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry.

    “In questo momento critico, l’America è stata assente, perché i nostri leader hanno gravemente frainteso la nostra storia e il vostro momento storico”, ha osservato il segretario di Stato. “Questi fondamentali equivoci, esposti in questa città nel 2009, hanno influito negativamente sulle vita di centinaia di milioni di persone in Egitto e in tutta la regione”.

    Pompeo ha confermato il ritiro delle truppe statunitensi dalla Siria e ha ribadito che il vero nemico degli Stati Uniti in Medio Oriente è l’Iran. Il presidente Donald Trump “ha preso la decisione di ritirare le nostre truppe dalla Siria, lo faremo”, ha detto, senza però fornire una data precisa. Pompeo ha sottolineato che la posizione del presidente è chiara e la decisione di ritirare le truppe sarà implementata.

    “In soli 24 mesi, gli Stati Uniti sotto il presidente Trump hanno riaffermato il loro tradizionale ruolo di forza per il bene in questa regione, perché  abbiamo imparato dai nostri errori”, ha detto il segretario di Stato. “Abbiamo riscoperto la nostra voce. Abbiamo ricostruito le nostre relazioni. Abbiamo rigettato le false aperture dei nemici”.

    Poi il duro affondo contro l’Iran: “Le nazioni del Medio Oriente non potranno mai godere della sicurezza, raggiungere la stabilità economica o far avanzare i sogni dei loro popoli, se il regime rivoluzionario dell’Iran persiste nella sua strada attuale”.

    E ancora: gli Stati Uniti continueranno a lavorare “attraverso la diplomazia” con i loro alleati per “cacciare” gli iraniani dalla Siria, anche dopo l’annunciato ritiro dei soldati americani. Il capo della diplomazia americana ha anche promesso che Washington continuerà ad “assicurarsi che Israele mantenga la capacità militare” di “difendersi contro l’avventurismo aggressivo del regime iraniano”.

    Quanto al tema dei diritti umani in Egitto, Pompeo ha dichiarato di aver chiesto di aprire un dialogo aperto con le organizzazioni non governative e di aver sollevato ripetutamente la questione con il governo del Cairo. In risposta a una domanda sulle condizioni dei detenuti nel paese, Pompeo ha anche dichiarato di voler affrontare le questioni che riguardano solamente la parte americana.

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