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    Come un episodio dei Pokemon ha mandato più di 600 bambini in ospedale

    Di Stefano Mentana
    Pubblicato il 7 Gen. 2019 alle 16:30 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:13

    Nel pomeriggio del 16 dicembre 1997, 685 bambini in tutto il Giappone sono stati portati in ospedale, 150 dei quali sono rimasti ricoverati anche per giorni. Tutti quanti avevano manifestato convulsioni e crisi epilettiche e tutti loro quel pomeriggio avevano fatto la stessa cosa: guardato l’episodio dei Pokemon che era stato trasmesso da TV Tokyo.

    Apparentemente, vedere un innocente puntata di un altrettanto innocente cartone animato popolare in tutto il mondo potrebbe non sembrare una possibile causa di un numero di malesseri e ricoveri paragonabili a quelli di un’epidemia, eppure a causare convulsioni e crisi epilettiche in tutto il Giappone erano stati proprio i Pokemon.

    Ma come è stato possibile che l’episodio di un cartone animato abbia causato un simile shock e mandato 685 bambini al pronto soccorso in un intero paese?

    Quel giorno la popolare serie tv mandò in onda l’episodio “Soldato elettrico Porygon”, in cui i protagonisti Ash, Misty, Brock e Pikachu si recano nel cyberspazio per recuperare un esemplare del Pokemon Porygon, ma una volta attaccati rispondono con una mossa porta alla distruzione dei missili lanciati contro di loro.

    Proprio la scena della battaglia è caratterizzata da una grande esplosione, cui segue l’alternanza di luci rosse e blu per sei secondi, due dei quali a tutto schermo: esattamente dopo questa sequenza numerose persone hanno iniziato ad accusare nausea, cefalea e altri sintomi tra cui la cecità temporanea, le convulsioni e la perdita di conoscenza.

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    Una stima fatta nei giorni successivi riporta che ben 12mila spettatori hanno avuto disturbi causati da quella scena, di cui appunto 685 poi portati in ospedale. A questi se ne aggiungono altri che hanno visto la scena in un telegiornale serale, trasmessa senza la dovuta cautela nel dare la notizia di quanto avvenuto nel pomeriggio.

    La notizia si diffuse rapidamente in tutto il Giappone e portò le stazioni che avevano trasmesso l’episodio a scusarsi e sospendere la serie, mentre tutti i video dei Pokemon vennero ritirati dalla vendita. In un Paese con una delle più grandi industrie di videogiochi e di intrattenimento al mondo questo fatto portò la Nintendo, che produceva il gioco dei Pokemon, a perdere il 5 per cento in borsa nonostante i dirigenti dell’azienda avessero reso noto di non avere responsabilità a riguardo.

    Ma in che modo una semplice sequenza televisiva di un cartone animato aveva causato quello che i media giapponesi ribattezzarono rapidamente “Pokemon shock”?

    Sequenze video caratterizzate da immagini particolarmente rapide, inversioni di colori rapidissime con luci lampeggianti e sfarfallii vari possono causare convulsioni soprattutto in alcune persone particolarmente sensibili. Questo fenomeno è detto “epilessia fotosensibile”.

    Se dopo il Pokemon Shock la seria animata dei Pokemon è tornata in tv solamente dopo quattro mesi, la puntata Soldato elettrico Porygon non è mai più stata trasmessa. La legge giapponese ha inoltre deciso di dotarsi di alcune regole per evitare nuovi incidenti del genere, proibendo ai cartoni animali di riprodurre particolari tipi di sequenze lampeggianti.

    Questo episodio, tuttavia, ha contribuito anche ad aprire un dibattito su come certi tipi di immagini possano trasformarsi in vere e proprie armi. Nel 2017, ad esempio, un uomo è stato condannato per aver inviato un’immagine GIF via Twitter a un giornalista con il deliberato intento di causare danni fisici, corredandola con il testo “ti meriti una crisi epilettica”.

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