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    Mistero dei piedi mozzati, risolto il giallo sulle spiagge del Canada

    Nel corso di nove anni sono stati ritrovati 14 piedi mozzati lungo le coste della British Columbia e sono state formulate varie ipotesi al riguardo. I medici legali ora hanno una risposta

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 12 Mag. 2018 alle 12:36 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:58

    Dal 2007, 14 piedi umani mozzati, tutti chiusi in scarpe da ginnastica, sono stati ritrovati sulla costa della British Columbia, in Canada.

    L’ultimo ritrovamento, che risale a domenica 6 maggio, è avvenuto sull’isola Gabriola, nello stretto di Georgia: un uomo stava camminando lungo la spiaggia poco dopo mezzogiorno quando si è imbattuto in una scarpa da ginnastica con all’interno un piede.

    La polizia canadese sta indagando sul mistero, a proposito del quale negli anni sono state avanzate diverse e fantasiose ipotesi.

    C’è stato chi ha collegato i ritrovamenti a disastri naturali, come lo tsunami del 2004, o a incidenti aerei.

    Altri hanno pensato a un serial killer o ai trafficanti di esseri umani.

    Nel corso degli anni, inoltre, alcune persone hanno organizzato scherzi macabri, mettendo ossa di cani morti o di pollo dentro le scarpe da ginnastica e abbandonandole sulla spiaggia.

    Dopo l’ultimo ritrovamento, tuttavia, gli esperti hanno avanzato una nuova spiegazione che sembra aver risolto il mistero dei piedi mozzati.

    Finora sono stati identificati solo otto dei proprietari dei piedi ritrovati, come ha spiegato al Guardian, Barb McLintock, che lavora nell’ufficio dei medici legali. Di questi, due appartenevano alla stessa persona.

    Il tredicesimo piede non è stato collegato a un proprietario finora, ma sappiamo che si trattava di una persona di sesso maschile.

    La scoperta più importante però è la seguente: i medici legali hanno dichiarato che tutti gli individui identificati si sono tolti la vita o sono morti accidentalmente, probabilmente a causa di tempeste avvenute al largo di quel tratto di costa.

    Le scoperte suggeriscono l’ipotesi che i piedi si siano separati dai corpi durante la decomposizione naturale dei cadaveri, che avviene in modo molto più veloce in acqua rispetto a quanto faccia sulla terra.

    In nessun caso, infatti, è stata applicata sulle ossa una forza meccanica, né sono stati riscontrati segni di traumi. “Tutte gli indizi puntano solo su questo processo di articolazione naturale”, ha spiegato McLintock.

     

    Ma perché allora i ritrovamenti sono iniziati ad avvenire solo dopo il 2007? La risposta si trova probabilmente nei materiali con cui sono realizzate le scarpe di ginnastica.

    Questi infatti sono leggeri ma resistenti, proteggono il piede dalla decomposizione e fungono da dispositivo di galleggiamento che lo trascina in superficie.

     

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