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    Solidarietà tra i Paesi e “price cap” dinamico: il piano dell’Ue contro il caro-energia

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 18 Ott. 2022 alle 17:49

    Al vertice tra i ministri dell’Energia dei 27 Paesi dell’Unione europea le delegazioni discuteranno del piano messo a punto in questi giorni e annunciato oggi in conferenza stampa dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen contro il caro energia. Quattro i punti fondamentali della proposta: l’acquisto comune di gas da parte degli Stati membri, un “price cap” dinamico, un meccanismo di solidarietà predefinito in caso di carenza di approvvigionamento e un nuovo indice per il Gnl alternativo al Ttf di Amsterdam, troppo soggetto a speculazioni.

    Intanto che quest’ultima misura trovi attuazione è stato chiesto un meccanismo di correzione dei prezzi per stabilire un limite di prezzo dinamico per le transazioni sulla borsa del gas Ttf. “Sono convinta – ha dichiarato la presidente della Commissione – che i leader mostreranno unità. Vedo un ampio sostegno per la domanda aggregata e gli acquisti comuni, per i risparmi e l’efficienza e vedo un sostegno sulla condivisione”. Olanda e Germania hanno mostrato più di una perplessità verso il tetto comune al prezzo del gas: insieme all’Austria temono che l’azione sui prezzi si traduca in un calo delle forniture. “È stato difficile, ma più articoliamo i dettagli più riusciamo a convincere gli Stati membri a lavorare con noi – ha spiegato von der Leyen – Ora i tempi sono maturi ed è importante procedere con un segnale chiaro”.

    Tra tutti i punti sul tavolo della Commissione, il primo è quello che dovrebbe permettere con maggiore efficacia l’abbassamento dei prezzi nell’immediato: non più concorrenza tra Stati membri per l’acquisto di gas dall’estero, ma sistemi di acquisti comuni tramite la creazione di un consorzio dedicato alle aziende energetiche dei diversi Paesi europei, a cui si potrà aderire su base volontaria. Intanto la dipendenza dal gas russo da parte dell’Ue è scesa drasticamente, e c’è ottimismo per l’inverno alle porte: “Gli impianti di stoccaggio di gas in Europa sono al 92%. La quota russa del gas via gasdotto è scesa al 9%, i 2/3 delle forniture russe è stato tagliato. Grazie a tutto questo siamo preparati per affrontare l’inverno”.

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