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    Venezuela, il presidente Maduro ha lanciato una nuova moneta virtuale contro il “blocco finanziario degli Stati Uniti”

    L'annuncio in tv: "ll Venezuela creerà una criptomoneta, il Petro, per assicurare la sua sovranità monetaria e per procedere alla transazioni finanziarie"

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 4 Dic. 2017 alle 10:48 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:26

    “Annuncio che il Venezuela introdurrà un nuovo sistema di criptomoneta basato sulle sue riserve petrolifere, il Petro, per assicurare la sua sovranità monetaria, e per procedere alla transazioni malgrado il blocco finanziario”.

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    Lo ha annunciato il presidente del Venezuela Nicolas Maduro durante un programma televisivo in onda ogni domenica, spiegando di voler introdurre una nuova moneta virtuale nel paese per combattere quello che definisce il blocco finanziario imposto a Caracas dagli Stati Uniti.

    La nuova moneta si chiamerà Petro.

    “Questo ci permetterà di intraprendere nuove forme di transazioni finanziarie internazionali, per lo sviluppo economico e sociale del nostro paese”, ha annunciato Maduro in diretta tv. “E lo faremo con l’emissione di una criptomoneta, basata sulla riserva di ricchezza venezuelana di oro, petrolio, gas e diamanti”.

    La situazione economica in Venezuela è al tracollo, il paese è vicino al default. La moneta locale, il Bolivar, vittima di una inflazione vertiginosa, 250 per cento in più rispetto all’anno scorso, non è più utilizzabile per scambi internazionali.

    Da fine novembre il governo socialista sostiene che le risorse per pagare il debito estero sono arrivate dagli alleati russi e cinesi grazie alla riorganizzazione dei titoli di stato.

    Nelle scorse settimane tre bond del debito pubblico sono scaduti per un valore di circa 280 milioni di dollari. Le autorità economiche venezuelane hanno detto che si era provveduto al pagamento, ma gli investitori non hanno ancora ricevuto nulla.

    L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha intanto emesso per la seconda volta un giudizio negativo di default parziale, questa volta per il mancato pagamento dei titoli sovrani venezuelani del 2025 e del 2026.

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