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    Per un soffio

    Obama continuerà ad ascoltare le telefonate dei suoi cittadini

    Di Elena Prodi
    Pubblicato il 25 Lug. 2013 alle 12:38 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 11:43

    La Camera dei rappresentanti Usa boccia con una risicata maggioranza (217 voti contro 205) l’emendamento che mirava a limitare il programma di sorveglianza della National Security Agency, di cui si serve l’agenzia americana per raccogliere i tabulati telefonici sul territorio statunitense.

    La proposta era stata avanzata dopo le rivelazioni di Edward Snowden dal repubblicano Justin Amash, che giustifica con queste parole la sua posizione: “Il mio emendamento blocca i fondi alla raccolta dei dati personali condotta dalla NSA, se questi dati non riguardano persone sotto indagine“.

    L’emendamento, che ha spaccato la camera bassa statunitense, ha trovato consenso presso l’estrema destra del Tea Party, che accusa Obama di abuso di potere, e presso la parte più liberal della sinistra democratica, da sempre avversa alle tecniche di spionaggio dell’intelligence, ritenute lesive della privacy.

    Per bloccare il testo Obama ha fatto fronte comune con i repubblicani alla camera per difendere le pratiche delle agenzie di sicurezza statunitensi, fondamentali contro la lotta al terrorismo.

    La frattura politica si rivela specchio di quella nazionale: un sondaggio condotto dalla Columbia broadcasting system, una delle maggiori compagnie televisive statunitensi, riporta che il 67 per cento degli americani considera la raccolta dei tabulati telefonici una violazione della privacy. Il 52 per cento degli intervistati ammette, però, che sia uno strumento utile per rintracciare i terroristi.

    La battaglia per difendere il lavoro della NSA giunge in un momento di serie difficoltà diplomatiche per gli Stati Uniti, con Snowden ancora bloccato all’interno dell’aeroporto Sheremetyevo di Mosca e con Putin che inizia a spazientirsi.

    Mercoledì pomeriggio Anatoly Kucherena, avvocato di Snowden, è arrivato all’aeroporto di Mosca e ha consegnato alla talpa del datagate un fascicolo di documenti, tra cui un certificato che gli permetterebbe di lasciare la zona transiti dello scalo moscovita. Il legale ha dichiarato che, per il momento, Snowden rimarrà dov’è in attesa di una risposta da parte del governo russo alla sua richiesta di asilo temporaneo. Il sì della Russia permetterebbe a Snowden di trattenersi nel paese per un anno.

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