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    Chi è il Partito Unionista Democratico dell’Irlanda del Nord

    Il Democratic Unionist Party lavorerà con i conservatori per il nuovo governo del Regno Unito. È pro-Brexit, contrario alla protezione ambientale e ai diritti gay

    Di TPI
    Pubblicato il 9 Giu. 2017 alle 14:10 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 22:00

    Il partito unionista democratico dell’Irlanda del Nord (Dup) è il quinto maggior partito a Westminster con 10 seggi. Ha due deputati in più di quelli necessari a Theresa May per restare in carica.

    Guidato da una donna, Arlene Foster, prima ministra dell’Irlanda del Nord, il Dup fu fondato nel 1971 da Ian Pasley e ha storici legami con i gruppi paramilitari lealisti che combatterono a fianco dei soldati inglesi durante le rivolte avvenute tra gli anni Settanta e Ottanta a Belfast e con formazioni politiche di estrema destra.

    In particolare, alcuni importanti politici del partito come l’ex primo ministro nord-irlandese Peter Robinson, appartenevano al gruppo terroristico Ulster Resistance.

    A seguito degli accordi di pace in Irlanda del 1998, questo partito, largamente maggioritario all’interno della comunità protestante, ha assunto il governo a Belfast in coalizione con lo Sinn Feinn, partito repubblicano e favorevole alla riunificazione irlandese, rappresentativo della comunità cattolica dell’Ulster.

    Il Dup, futuro possibile alleato dei conservatori britannici dopo le elezioni dell’8 giugno, propone politiche simili a quelle di Theresa May, assumendo i contorni di un vero e proprio partito conservatore irlandese ma con alcune importanti differenze.

    La formazione politica della Foster è favorevole all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea ma, a differenza della premier britannica, non vuole una hard Brexit perché teme il ritorno dei controlli al confine con la Repubblica d’Irlanda.

    La riproposizione del confine tra i due stati irlandesi avrebbe non solo conseguenze economiche sulla piccola regione britannica, ma potrebbe precipitare di nuovo Belfast in un periodo di scontri settari, tra la fazione cattolica e quella protestante.

    Il Dup, che nel 1998 fu l’unico partito a opporsi agli Accordi del Venerdì Santo che misero fine agli scontri in Irlanda del Nord, propone nel suo manifesto di negoziare con l’Unione Europea la creazione di un’area di circolazione comune tra Belfast e Dublino e il mantenimento di un’area di libero scambio con il resto d’Europa.

    Considerando la particolare situazione della regione, il partito vuole anche rendere l’Irlanda del Nord la porta d’accesso per la Repubblica d’Irlanda al mercato interno del Regno Unito.

    Gli unionisti probabilmente chiederanno maggiori fondi da Londra per l’Irlanda del Nord, anche per compensare i mancati fondi europei a causa della Brexit.

    Il Dup si batte anche contro il diritto di scelta delle donne ad avere un aborto, rendendo questo partito la più grande forza politica antiabortista del Regno Unito.

    Il partito si oppone anche al riconoscimento del matrimonio tra coppie dello stesso sesso e nega che il cambiamento climatico in corso sia causato dalle attività umane.

    Theresa May ha confermato il 9 giugno che formerà un nuovo governo e che i conservatori lavoreranno insieme al Dup. Non è ancora chiaro se ci sarà un accordo per una coalzione o se il Dup fornirà un supporto esterno a un governo di minoranza. Sicuramente questa prospettiva avrà effetti non solo sui negoziati per la Brexit ma anche per la particolare situazione dell’Irlanda del Nord.

    I negoziati per formare un governo a Belfast tra cattolici e protestanti, dopo le elezioni dello scorso marzo, sono stati lunghi e difficili. Il Dup al governo a Londra potrebbe avere conseguenze politiche anche a Belfast.

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