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    Il Papa chiede scusa ai giovani: “Vi abbiamo riempito le orecchie e non vi abbiamo ascoltato”

    Credit: Getty Images

    Il Pontefice ha riconosciuto gli errori commessi dalla Chiesa, che non è stata in grado di prestare la giusta attenzione ai giovani

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 29 Ott. 2018 alle 12:35 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 18:56

    “Vorrei dire ai giovani, a nome di tutti noi adulti: scusateci se spesso non vi abbiamo dato ascolto, se, anziché aprirvi il cuore, vi abbiamo riempito le orecchie”, ha affermato il Papa nel corso dell’omelia della messa conclusiva del Sinodo sui giovani, celebrata in San Pietro alla presenza di 250 vescovi provenienti da tutto il mondo.

    “Come Chiesa di Gesù desideriamo metterci in vostro ascolto con amore, certi di due cose: che la vostra vita è preziosa per Dio, perché Dio è giovane e ama i giovani; e che la vostra vita è preziosa anche per noi, anzi necessaria per andare avanti”.

    Il Papa, nel suo discorso, ha anche invitato i fedeli a “farsi prossimi” e a “sporcarci le mani” come fece Gesù per gli altri, evitando quindi la tentazione di “lavarsi le mani”.

    “Quando la fede si concentra puramente sulle formulazioni dottrinali, rischia di parlare solo alla testa, senza toccare il cuore. E quando si concentra solo sul fare, rischia di diventare moralismo e di ridursi al sociale”.

    Sono stati questi gli avvertimenti lanciati dal Pontefice alla Chiesa, che, secondo il Papa, non ha fatto abbastanza per avvicinare i più giovani alla fede, dando più attenzione all’aspetto puramente formale tralasciando quello spirituale.

    “Prossimità: ecco il segreto per trasmettere il cuore della fede, non qualche aspetto secondario”.

    Come evitare il tradimento – Solo alcuni giorni fa il Papa aveva tenuto un altro importante discorso sulla sessualità, rompendo uno dei tabù della religione che ancora pesano sui fedeli e ancor più sui giovani.

    Il Pontefice, spiegando il sesto comandamento nella catechesi dell’Udienza generale del 24 ottobre 2018, “non commettere adulterio”, ha infatti detto che essere attratti fisicamente da qualcuno “è un dono di Dio, la base di ogni rapporto fedele, ma da solo non basta a capire se è “l’amore vero, definitivo”.

    “L’attrazione fisica, che in sé è un dono di Dio, è finalizzata a preparare la strada a un rapporto autentico e fedele con la persona”.

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