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    Papa Francesco riceve 500 rom in Vaticano: “Cittadino di seconda classe è chi scarta gli altri”

    Il Pontefice con un gruppo di rom a Roma
    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 9 Mag. 2019 alle 13:32 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 18:54

    Papa rom | Cinquecento rom e sinti riempiono Piazza San Pietro, in Vaticano, per una preghiera comune.

    È l’occasione con cui Papa Francesco commenta i recenti scontri a Casal Bruciato e esprime la sua vicinanza alla famiglia rom, aggredita e insultata nella periferia est di Roma solo per aver preso possesso della propria casa popolare, regolarmente acquisita attraverso una graduatoria pubblica (qui la ricostruzione di tutte le proteste a Casal Bruciato).

    Il riferimento a Casal Bruciato è chiaro nelle sue parole: “Vi sono vicino. E quando leggo sui giornali qualcosa brutta vi dico la verità: soffro. Oggi ho letto qualcosa di brutto e soffro perché questa non è civiltà, non è civiltà. L’amore è civiltà”, dichiara Francesco.

    Le parole del Papa sono un messaggio per le varie fazioni che si stanno creando sulla questione rom: “È vero, ci sono cittadini di seconda classe, ma i veri cittadini di seconda classe sono quelli che scartano la gente, perché non sanno abbracciare, sempre con gli aggettivi in bocca, e scartano, vivono scartando, con la scopa in mano buttano fuori gli altri, dice il Pontefice.

    Secondo il Papa invece, “la vera strada è quella della fratellanza con la porta aperta”.

    Francesco ha poi esclamato rivolto a una Piazza San Pietro gremita: “Lasciarsi dietro il rancore. Il rancore ammala tutto, ammala la famiglia. Ti porta alla vendetta, ma la vendetta io credo che non l’abbiate inventata voi. In Italia ci sono organizzazioni che sono maestre di vendetta, voi mi capite bene. Un gruppo di gente che è capace di creare la vendetta, di vivere l’omertà: questo è un gruppo di gente delinquente, non gente che vuole lavorare”.

    La posizione viene ribadita dall’organo di stampa della Santa Sede, l’Osservatore Romano. Tra le pagine del quotidiano viene infatti sottolineato come “i legittimi assegnatari di un alloggio popolare siano stati insultati e minacciati  da un comitato misto di residenti e facinorosi, capeggiati da esponenti dell’organizzazione di destra CasaPound”.

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