Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Pakistan, bambino di 8 anni rischia pena di morte per blasfemia: “Ha insultato l’Islam orinando in una scuola coranica”

    credit: Ansa foto
    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 9 Ago. 2021 alle 09:25

    In Pakistan un bambino indù di 8 anni è stato accusato di blasfemia: è stato denunciato da un religioso per aver urinato in un seminario locale. La magistratura ha aperto quindi un’inchiesta per oltraggio all’Islam. La decisione del tribunale di liberarlo, pur non archiviando l’accusa, ha fatto esplodere la furia dei manifestanti, i quali hanno chiesto che il bambino fosse arrestato o fosse consegnato loro.

    Il bambino avrebbe fatto intenzionalmente pipì sul tappeto di una madrasa, una scuola coranica. Ora rischia la pena di morte. La famiglia del piccolo è costretta a nascondersi per paura di rappresaglie da parte della maggioranza musulmana, che ha già preso d’assalto un tempio induista e ha dato vita a una violenta protesta. Prima è stata bloccata un’autostrada, poi è stato assaltato il tempio indù. Alcune immagini dell’attacco – diffuse sui social – mostrano gli assalitori che rompono finestre, porte e statue con bastoni e pietre.

    Le forze dell’ordine hanno trasferito in una località “sicura e sconosciuta” il bambino e la sua famiglia, alla quale non è bastato scusarsi pubblicamente e affermare che il piccolo soffra di problemi mentali. Alcuni video diffusi sulle reti sociali mostrano gli aggressori fracassare le finestre con sbarre di ferro. “Non ci sono troppi danni”, ha assicurato Riasat Ali, un funzionario amministrativo locale, secondo il quale le forze di sicurezza sono state dispiegate per proteggere i membri della comunità indù locale.

    La vicenda, punta di un iceberg fatto di intolleranza religiosa e della mai sopita rivalità tra Islam e induismo in Punjab, è finita nel mirino di diversi attivisti e organizzazioni, che hanno duramente stigmatizzato l’assalto, mentre il ministero dei diritti umani del Pakistan ha ordinato alla polizia di arrestare tutte le persone coinvolte. Dal canto proprio, la comunità indù si è scusata per il gesto del bimbo, ma i fedeli musulmani più intransigenti hanno comunque incitato alla rivolta.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version