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    Crisi diplomatica tra Paesi Bassi e Turchia dopo il rifiuto di accogliere due ministri turchi

    In seguito ai divieti di ingresso ai ministri del governo turco la polizia olandese è intervenuta con forza durante le proteste dei cittadini turchi residenti a Rotterdam

    Di TPI
    Pubblicato il 12 Mar. 2017 alle 12:31 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:27

    Nelle ultime ore si sono consumate affollate proteste alle porte del consolato turco di Rotterdam, dopo che è stato negato il permesso di atterraggio sul suolo olandese al ministro degli Esteri del governo di Erdogan, Mevlut Cavusoglu.

    Quest’ultimo si stava recando a Rotterdam per incontrare una comunità di turchi residenti nei Paesi Bassi, col fine di presiedere un comizio in favore del sostegno al “Sì” al referendum costituzionale che si terrà in Turchia il prossimo 16 aprile. La riforma costituzionale lanciata da Erdogan prevede il passaggio a una forma di governo presidenziale, giudicata da molti avversari come altamente autoritaria.

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    Lo stesso Erdogan, dopo aver minacciato i futuri voli aerei provenienti dai Paesi Bassi verso la Turchia, ha commentato il fatto come una “reminiscenza nazista e fascista”, parole che hanno provocato la risposta sdegnata del primo ministro olandese Mark Rutte, secondo cui con questa affermazione la Turchia avrebbe “superato il limite”. Poco dopo è intervenuto il presidente del Consiglio turco Benali che ha dichiarato i Paesi Bassi un paese non più alleato della Turchia.

    La polizia olandese è intervenuta con idranti e forze a cavallo per disperdere gli oltre mille manifestanti che protestavano fuori il consolato turco di Rotterdam.

    Lo stesso consolato turco di Rotterdam sarebbe dovuto essere raggiunto questa mattina dalla ministra turca della Famiglia Fatma Betul Sayan Kaya, che però è stata fermata dalle autorità olandesi insieme a tutta l’equipe di giornalisti della televisione di stato turca Trt. Poche ore dopo la ministra è stata scortata dalla polizia fino ai confini dei Paesi Bassi, in Germania.

    Al suo ritorno ad Istanbul, la ministra turca ha scritto sul suo profilo Twitter: “Il mondo deve prendere una posizione in nome della democrazia contro questo atto fascista! Questo modo di fare contro un ministro donna non può mai essere tollerato”. La ministra Kaya ha inoltre riferito ai media turchi che il trattamento riservatole nei Paesi Bassi è stato “scortese e rude”. 

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