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    Medio Oriente, gli Stati Uniti preparano il piano di pace tra Israele e Palestina

    Il consigliere Kushner e il premier Netanyahu

    Il consigliere Kushner e l'inviato speciale Greenblatt hanno incontrato i rappresentati di Israele, Giordania, Qatar, Egitto e Arabia Saudita per discutere il nuovo piano. L'Anp ha rotto i rapporti con gli Usa dopo lo spostamento dell'ambasciata

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 25 Giu. 2018 alle 14:12 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 00:01

    Il consigliere e genero del presidente americano, Jared Kushner, e l’inviato speciale Jason Greenblatt si sono recati in Medio Oriente per discutere il nuovo piano di pace tra Israele e Palestina.

    Kushner e Greenblatt hanno visitato Gerusalemme, Amman, Riad e Il Cairo per incontrarsi con i rappresentati di Israele, Giordania, Qatar, Egitto e Arabia Saudita.

    In un’intervista al giornale arabo al-Quds  rilasciata al termine del tour, Kushner ha fatto sapere che gli Stati Uniti sono pronti a rendere noto il loro piano di pace.

    Fino ad ora infatti sono state diffuse solo alcune informazioni non confermate in merito alla proposta americana per risolvere il conflitto tra Israele e Palestina.

    Secondo alcune indiscrezioni, ci sarebbe stato anche un incontro tra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, ad Amman.

    I due capi di Stato sono stati gli unici ad aver già espresso il loro pieno appoggio alla proposta americana.

    Kushner e Greenblatt non hanno invece incontrato il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, che ha rotto i rapporti con gli Stati Uniti dopo lo spostamento dell’ambasciata Usa a Gerusalemme e il conseguente riconoscimento della città quale capitale di Israele.

    Il leader palestinese infatti sostiene che la zona est di Gerusalemme debba essere la capitale dello Stato palestinese, insistendo sulla necessità di discutere lo status della città.

    Nella stessa intervista, Kushner ha dichiarato che nutre dei dubbi sulla “capacità o volontà” di Abu Mazen di arrivare ad un accordo di pace con Israele. “So che il presidente vuole la pace”, ha dichiarato il consigliere.

    Abu Mazen “ha i suoi punti di vista che non sono cambiati da 25 anni. E in tutto questo tempo non siamo arrivati a un’intesa. Per fare un accordo tutte e due le parti devono fare un balzo dalle loro posizioni di partenza. E non sono certo che Abu Mazen abbia la capacità di farlo”.

    Il piano di pace proposto dagli Stati Uniti deve aver anche l’appoggio dell’Egitto di al-Sisi e del re Abdullah di Giordania. Quest’ultimo ha però richiesto che Gerusalemme Est sia sotto sovranità palestinese ha dichiarato il consigliere Kushner.

    Secondo le indiscrezioni finora disponibili, i palestinesi manterrebbero il controllo della striscia di Gaza e meno della metà dei territori occupati.

    La capitale dello Stato palestinese sarebbe invece Abu Dis, situata nei dintorni di Gerusalemme, come suggerito dal re saudita.

    Israele, secondo il piano statunitense, manterrebbe il controllo sulla valle del Giordano, oltre a gestire gli spostamenti dei palestinesi tra Cisgiordania e Gaza.

    Inoltre è stata prevista la creazione di un corridoio per collegare i territori palestinesi con i luoghi sacri di Gerusalemme.

    Nel piano di pace sembra quindi escluso il diritto al ritorno dei palestinesi, in violazione della risoluzione dell’Onu n. 194.

    Tra i punti di cui si dovrebbe discutere in seguito rientrano invece il futuro degli insediamenti illegali di Israele e la definizione dei confini tra Israele e Palestina.

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