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    10 storie incredibili ma vere su Pablo Escobar

    Il re della cocaina è stato il più ricco e celebre narcotrafficante della storia. Ecco alcune cose da sapere sul suo conto

    Di Olimpia Troili
    Pubblicato il 1 Dic. 2018 alle 12:41 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 17:47

    Il “re della cocaina”, il più famoso narcotrafficante della storia (qui un suo profilo a cura di Guglielmo Latini per TPI), era figlio di un modesto contadino colombiano, ma all’età di 35 anni era già uno degli uomini più ricchi al mondo.

    Nonostante le umili origini, Pablo Escobar arrivò al vertice del cartello di Medellin, che gestiva l’80 per cento del mercato globale di cocaina.

    A causa della natura illegale dei suoi affari, non è possibile calcolare l’esatta ricchezza accumulata negli anni da Pablo Escobar, ma si stima che sia superiore ai 30 miliardi di dollari.

    Qui di seguito dieci storie incredibili ma vere su El Patron, il più ricco signore della droga della storia:

    1. Negli anni Ottanta, il cartello di Medellin – del quale era a capo – ricavava circa 420 milioni di dollari a settimana, per un valore complessivo di 22 miliardi di dollari all’anno.

    Fonte: The Daily Beast

    2. Escobar è stato incluso per sette anni consecutivi, dal 1987 al 1993, nella lista degli uomini più ricchi al mondo della rivista statunistense Forbes. Nel 1989 raggiunse addirittura la settima posizione.

    Fonte: Forbes

    3. Alla fine degli anni Ottanta, l’80 per cento della cocaina del mondo proveniva dai laboratori di Pablo Escobar. Si stima che, in quegli stessi anni, quattro americani su cinque che facevano uso di cocaina sniffavano droga passata per le mani di Escobar.

    Fonte: A History of Modern Latin America: 1800 to the Present

    4. Si calcola che ogni giorno Escobar introducesse negli Stati Uniti 15 tonnellate di cocaina. La maggior parte della droga arrivava negli Stati Uniti attraverso la costa della Florida, via nave o in aereo.

    Fonte: Killing Pablo, El Narco: Inside Mexico’s Criminal Insurgency

    5. Pablo Escobar era appassionato di animali esotici. Quando i funzionari del governo colombiano fecero irruzione nella sua hacienda alla sua morte, avvenuta nel 1993, trovarono oltre 50 ippopotami e alcune specie di uccelli rarissimi.

    Fonte: TPI 

    6. A causa dell’impossibilità di riciclare abbastanza velocemente il denaro proveniente dalla cocaina, Escobar era costretto a nascondere quei soldi nei campi delle fattorie o nei muri delle case dei membri del cartello di Medellin, e ogni anno perdeva circa 2 miliardi di dollari perché quel denaro veniva danneggiato dall’acqua, mangiato dai ratti o semplicemente perso.

    Fonte: The Accountant’s Story: Inside the Violent World of the Medellín Cartel

    7. I contabili di Escobar spendevano ogni mese 2.500 dollari in fascette, necessarie per tenere in mazzette le banconote.

    Fonte: The Accountant’s Story: Inside the Violent World of the Medellín Cartel

    8. Il figlio di Escobar ha raccontato che una sera, mentre vivevano nascosti in un casolare colombiano sui monti sopra Medellin, suo padre diede fuoco a 2 miliardi di dollari per riscaldare la sorella.

    Fonte: Don Juan magazine

    9. Prima che iniziasse la stagione stragista (1989-1991), messa in atto da Escobar al fine di destabilizzare il governo colombiano, i cittadini avevano soprannominato El Patron “Robin Hood” perché donava denaro ai poveri e case ai senzatetto. Costruì persino uno zoo e 70 campi di calcio nei quartieri poveri di Medellin.

    Fonte: Forbes, A History of Modern Latin America: 1800 to the Present

    10. Nel 1991 Escobar stipulò un accordo con il governo colombiano. Venne incarcerato, ma in una prigione di lusso che lui stesso si era costruito, La Catedral. All’interno vi era un campo di calcio e un cortile per i barbecue. Escobar scelse le guardie carcerarie e i compagni di prigione, poteva ricevere i visitatori e dalla Catedral continuò a gestire il cartello. La polizia, inoltre, non poteva avvicinarsi alla prigione entro un raggio di 3 miglia.

    Fonte: Airship Daily 

    —LEGGI ANCHE: CHI ERA PABLO ESCOBAR
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