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    L’ottava meraviglia del mondo potrebbe ritornare alla luce

    Le terrazze bianche e rosa in un'isola della Nuova Zelanda hanno attratto avventurosi viaggiatori nell'Ottocento, prima di essere sommerse da un'eruzione vulcanica. Alcuni studiosi sostengono di averle ritrovate

    Di Stefano Mentana
    Pubblicato il 14 Giu. 2017 alle 16:36 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:20

    Secondo alcuni ricercatori quella che nell’Ottocento era considerata l’ottava meraviglia del mondo e che si riteneva definitivamente scomparsa in seguito a un eruzione vulcanica del 1886 potrebbe essere riportata alla luce.

    L’attrazione in questione sarebbero le cosiddette terrazze bianche e rosa, una suggestiva cascata fatta di terrazze di questi colori che si trovava nell’Isola del Nord, in Nuova Zelanda. Questo luogo, scoperto alla fine del Settecento, attrasse nel secolo successivo numerosi avventurosi turisti dall’Europa, tra cui alcuni pittori che la immortalarono, tramandandone l’immagine fino ai giorni nostri, nonostante per raggiungere questo luogo ci volesse un viaggio in barca lungo mesi.

    Si trattava all’epoca della più nota attrazione dell’emisfero australe, al punto da essere considerata l’ottava meraviglia del mondo da chi la aveva vista.

    Nel 1886, il vicino vulcano Tarawera eruttò, inghiottendo completamente le cascate. Da quel momento furono effettuate diverse ricerche per vedere se sotto lo strato di lava e materiale vulcanico che si era depositato nella zona si sarebbe potuto riuscire a ritrovare la meraviglia perduta.

    La prima notizia di un possibile ritrovamento arrivò nel 2011, da parte di un team neozelandese, che annunciò di aver ritrovato parte della meraviglia naturale, ritenendo che essa fosse andata distrutta nella catastrofica eruzione.

    Tuttavia questo mese un team di ricerca ha dato una nuova speranza in un articolo pubblicato sul Journal of New Zealand. Rex Bunn, uno dei ricercatori che ha condotto i nuovi studi, sostiene che fino a oggi le terrazze sono state considerate perdute a causa di informazioni cartografiche errate.

    Bunn, diversamente da chi in precedenza aveva fatto questa ricerca, ha basato la propria indagine sul diario di Ferdinand Von Hochstetter, un austro-tedesco che aveva visitato il luogo dando una descrizione molto precisa di dove le terrazze si trovavano.

    Secondo Bunn queste informazioni estremamente accurate in passato non sono state seguite e possono permettere di ritrovare le cascate per intero, che non sarebbero andate distrutte ma semplicemente sommerse e spinte verso il fondale del vicino lago.

    Nel 2011 erano state diffuse alcune immagini che mostravano quelle che potrebbero essere una parte delle terrazze sommerse dai detriti nel fondo del lago.

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