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    L’Oregon è il primo stato Usa a riconoscere il terzo genere sui documenti d’identità

    La nuova regola consentirà alle persone di usare l'opzione "X" anziché il tradizionale "M" per i maschi o "F" per le femmine

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 16 Giu. 2017 alle 16:23 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 00:55

    L’Oregon è il primo stato federato degli Stati Uniti a consentire l’opzione del terzo genere sulle patenti e le carte d’identità. Si tratta di una vittoria importante nell’ambito dei diritti civili per le persone che non si identificano né uomini né donne.

    La nuova regola consentirà alle persone di usare l’opzione “X” anziché il tradizionale “M” per i maschi o “F” per le femmine, una mossa che secondo gli attivisti potrebbe portare a ulteriori riforme nel paese, per espandere il riconoscimento giuridico delle persone non conformi al genere.

    “Lo stato dell’Oregon mi vede per quello che sono. Non credo di poter esprimere tutte le mie emozioni per questo cambiamento”, ha raccontato J Gibbons, un cittadino 26enne di Portland.

    Il riconoscimento del terzo genere riguarda molteplici gruppi tra cui coloro che non si inseriscono nei ruoli di genere tradizionali, coloro che si definiscono di genere non-binario, genderqueer o non conformi al genere, ma anche le persone transgender, le cui identità di genere sono diverse da quelle biologiche o le persone intersex, le cui anatomie riproduttive o sessuali non sono tipicamente maschili o femminili.

    La decisione storica arriva dopo che Jamie Shupe, un cittadino di genere non binario, ha presentato con successo un ricorso a un giudice per essere riconosciuto né donna né uomo. Il tribunale ha costretto le autorità della motorizzazione civile a inserire l’opzione X alla casella del genere della sua patente.

    La modifica entrerà in vigore in poche settimane, e i cittadini potranno richiedere di cambiare i loro documenti senza alcun riconoscimento di un medico.

    L’aver ottenuto documenti giuridici che riconoscono identità di genere diverse, sostengono gli attivisti, può avere un ruolo importante nell’ampliare i diritti delle persone LGBTQI. Questa tipologia di carte di identità può inoltre aiutare la gente a evitare discriminazioni e maltrattamenti.

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