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    Un operatore umanitario australiano è morto nel nord dell’Iraq

    L'uomo era impegnato nel disinnesco di un ordigno piazzato dall'Isis quando la bomba è esplosa uccidendolo sul colpo

    Di TPI
    Pubblicato il 17 Mag. 2016 alle 18:43 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:07

    Un operatore umanitario australiano è rimasto ucciso nel
    nord dell’Iraq in seguito all’esplosione di una bomba piazzata dai miliziani
    dell’Isis.

    L’uomo lavorava per l’organizzazione non governativa Swiss
    Foundation for mine Action (Fsd) nella regione di Daquq, circa 200 chilometri a
    nord di Baghdad.

    Il sedicente Stato islamico è stato costretto a lasciare la
    regione l’anno scorso ma si è lasciato alle spalle centinaia di ordigni
    esplosivi fatti in casa.

    La vittima era impegnata nelle operazioni per il disinnesco
    di uno di questi ordigni, una bomba contenente circa 7 chilogrammi di
    esplosivo, quando essa è deflagrata. La famiglia ha chiesto di non diffondere il nome dell’operatore
    umanitario.

    La Fsd ha rimosso circa 500 ordigni nella regione di Daquq,
    nella quale ha cominciato a operare circa due mesi fa. Il team dell’Ong è
    costituito da operatori stranieri e forze curde che detengono il controllo dell’area
    ma non hanno le competenze per provvedere alla rimozione e al disinnesco delle
    bombe seminate dall’Isis.

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