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    Una commissione Onu stabilisce che le Falkland si trovano nelle acque territoriali dell’Argentina

    Non si pronuncia però in merito alla disputa sulle isole contese dal paese sudamericano e dal Regno Unito

    Di TPI
    Pubblicato il 29 Mar. 2016 alle 12:01 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 11:13

    Una commissione delle Nazioni Unite si è espressa a favore dell’Argentina riconoscendo il limite della piattaforma continentale del paese a una distanza dalla costa compresa tra le 200 e le 350 miglia e stabilendo, pertanto, che le Falkland si trovano nelle acque territoriali dell’Argentina.

    Il governo argentino ha accolto con grande soddisfazione la decisione che le consente di espandere del 35 per cento il proprio territorio marittimo nell’Oceano Atlantico meridionale.

    Infatti, il ministro degli Esteri argentino, Susana Malcorra, ha dichiarato che le acque territoriali nazionali sono aumentate di 1,7 milioni di chilometri quadrati.

    Ma per Buenos Aires la vera rilevanza della notizia sta nelle sue possibili ripercussioni sulla disputa con il Regno Unito in merito alle Isole Falkland/Malvinas.

    Queste isole, situate a circa 300 miglia dalla costa del sud della Patagonia, hanno visto avvicendarsi vari insediamenti europei, tra francesi, spagnoli e britannici, e anche latinoamericani. 

    Nel 1833, il Regno Unito stabilì il proprio dominio sulle isole, anche se l’Argentina non ha mai smesso di rivendicarle. Oggi la maggior parte della popolazione è infatti di origine scozzese, oltre ad avere la piena cittadinanza britannica.

    Nel 1982, la giunta militare argentina lanciò un tentativo di occupazione che attirò una reazione militare decisa da parte dell’allora primo ministro britannico Margaret Thatcher, che inviò una nutrita flotta navale completa di sottomarini nucleari.

    “Questa è un’occasione storica per l’Argentina perché abbiamo fatto un enorme passo in avanti nella demarcazione del limite esterno della nostra piattaforma continentale, che riafferma la nostra sovranità nell’Atlantico del Sud e sulle sue risorse”, ha dichiarato Malcorra.

    In effetti, le risorse petrolifere e di gas naturale delle Falkland/Malvinas stanno dando notevoli frutti. Ma gli abitanti delle isole sono preoccupati sia dall’ennesima asserzione delle rivendicazioni argentine, sia dall’impatto della nuova industria mineraria.

    Le isole Falkland hanno un governo autonomo per quanto riguarda la gestione delle questioni interne, ma dipendono dal Regno Unito per la difesa e gli affari esteri.

    Il governo britannico sostiene che la sovranità argentina non può essere imposta sugli abitanti delle Falkland contro la loro volontà, e che essi si sono già espressi per restare territorio del Regno.

    Il portavoce del primo ministro britannico ha dichiarato che il governo non ha ancora avuto modo di leggere l’intero rapporto dell’Onu, ma ha sottolineato che la commissione incaricata di valutare la questione è meramente un organo consultivo.

    “Bisogna tenere presente che si tratta di un comitato consultivo; esso esprime delle opinioni che non sono vincolanti e la commissione non ha giurisdizione su questioni relative alla sovranità”.

    La decisione delle Nazioni Unite riconosce l’esistenza di disputa territoriale, ma non si pronuncia in merito.

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