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    Omicidio Daphne Caruana Galizia, Times of Malta: “Identificati i mandanti”

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 18 Nov. 2018 alle 18:18 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:04

    I mandanti dell’omicidio della giornalista di Malta, Daphne Caruana Galizia, uccisa il 16 ottobre 2017, sono stati identificati. A dirlo è il quotidiano Times of Malta, secondo cui gli ideatori dell’omicidio sarebbero “più di due”. Dopo l’omicidio erano stati incriminati tre uomini accusati di essere gli esecutori materiali dell’esplosione in cui ha perso la vita la giornalista. I tre uomini si sono dichiarati non colpevoli.

    Il Times of Malta non ha rilasciato i nomi sui sospetti, e non ha dato alcuna informazione per capire chi sono o i loro moventi. Gli investigatori ritengono che queste persone avessero motivazioni diverse, ma si sarebbero uniti per assoldare i tre uomini esecutori dell’omicidio.

    La giornalista al momento dell’omicidio era impegnata a realizzare inchieste su mafia e corruzione nell’isola del Mediterraneo.

    Le inchieste di Caruana Galizia

    Caruana Galizia aveva seguito l’inchiesta internazionale sui MaltaFiles, secondo la quale la piccola isola del Mediterraneo sarebbe diventata un paradiso fiscale all’interno dell’Unione europea.

    Nel corso degli anni era diventata una figura di riferimento del giornalismo investigativo maltese: tra i suoi obiettivi l’attuale premier Muscat, finito nell’inchiesta fin da quando era all’opposizione, ma anche l’ex capo dell’opposizione, Simon Busuttil, ex leader del partito nazionalista.

    È stata inoltre la prima a diffondere la notizia del coinvolgimento nei Panama Papers di Konrad Mizzi e Keith Schembri, rispettivamente capo staff di Muscat e ministro dell’Energia e della Salute.

    Una delle sue inchieste più recenti aveva anche lanciato ombre su Michelle Muscat, moglie del primo ministro, accusata di essere la beneficiaria di una società con sede a Panama che muoveva ingenti quantità di denaro su conti bancari in Azerbaigian.

    Caruana Galizia aveva paura, aveva denunciato alla polizia di aver ricevuto minacce di morte quindici giorni prima del tragico evento. 

    Caruana, spesso zittita dalle autorità, pubblicava le inchieste sul suo blog. L’ultimo aggiornamento l’aveva fatto alle 2.35, pochi minuti prima di saltare in aria a bordo della sua Peugeot 108, a pochi metri da casa sua.  

    A chiusura del pezzo, aveva lasciato una frase che ora suona quasi profetica: “Ci sono criminali ovunque io guardi ora. La situazione è disperata”.

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