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    Nigeria, 86 morti negli scontri per il controllo dell’acqua tra pastori e agricoltori

    Gli scontri sono causati dalla desertificazione

    La desertificazione del lago Ciad ha inasprito i rapporti tra i contadini e i pastori seminomandi fulani per lo sfruttamento delle risorse idriche e dei terreni fertili

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 25 Giu. 2018 alle 13:14 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:44

    Un attacco condotto da un gruppo di pastori nomadi in Nigeria ha causato la morte di  86. Gli assalitori hanno attaccato alcune comunità di agricoltori che si trovano centro del paese africano.

    Gli attacchi sono avvenuti in alcuni villaggi della regione di Barikin Ladi, nello stato federato nigeriano di Plateau, segnato da mesi dalle violenze inter etniche, secondo quanto riferito dal commissario della polizia, Undie Adie.

    Il presidente nigeriano Muhammadu Buhari è intervenuto sulla vicenda richiamando il paese alla calma e ha chiesto la fine della lotta in corso tra agricoltori e pastori per la gestione delle risorse idriche del paese.

    Il governatore dello stato di Plateau, Simon Lalong ha invece assicurato che le forze di polizia sono impegnate nella ricerca degli assalitori e che i responsabili dell’attacco saranno consegnati alla giustizia.

    L’attacco condotto dal gruppo di pastori incappucciati ha ferito almeno 6 persone e ha dato fuoco a più di 50 case.

    Nella regione è stato dichiarato lo stato imposto il coprifuoco “per prevenire ulteriori violazioni di legge e ordine”, ha riferito un portavoce del governo locale, Rufus Bature.

    Solo nel 2018, gli scontri tra pastori e agricoltori avvenuti negli stati di Adamawa, Benue, Plateau, Taraba, Ondo, Jigawa e Kaduna hanno già provocato quasi mille morti.

    Di recente, il governo nigeriano ha reso noto un piano organizzato in 6 punti per cercare di mettere fine alle violenze. Tra le misure proposte è stata inserita anche la chiusura delle frontiere per evitare che a “elementi criminali” entrino in Nigeria per infiltrarsi tra i pastori di etnia Fulani.

    I Fulani sono spesso accusati dalle comunità di contadini del centro del paese di compiere attacchi contro la popolazione locale per il controllo dell’acqua.

    Il piano prevede anche l’aumento degli investimenti economici, la risoluzione dei conflitti, lotta al crimine, aiuti umanitari, educazione all’informazione e comunicazione.

    Gli attacchi tra pastori e contadini che stanno sconvolgendo la Nigeria sono causati dalla ricerca di nuovi terreni per l’allevamento delle mandrie e per il controllo delle risorse idriche, sempre più scarse.

    I pastori seminomandi fulani sono stati costretti dalla desertificazione a cercare nuovi terreni nel centro del paese, spostandosi quindi all’interno della Nigeria per cercare di far sopravvivere il bestiame.

    Questo tipo si spostamenti stagionali alla ricerca di terreni per l’allevamento è tipico della Nigeria, ma la transumanza si è intensificata a seguito del continuo prosciugamento del lago Ciad.

    Lo spostamento interno dei pastori ha causato numerosi scontri con i contadini, che hanno visto i loro campi devastati dalle mandrie.

    I contadini inoltre hanno accusato lo Stato di averli lasciati soli e di non essersi interessato alla risoluzione del problema legato alla mancanza di acqua in Nigeria.

    Il conflitto tra pastori e contadini prosegue già da alcuni anni e ha provocato la morte di 15mila persone, oltre all’esodo di 62mila abitanti degli stati centrali del paese.

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