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    Lo strano nesso tra allergie e suicidi in Giappone

    Una ricerca condotta dallo psichiatra Teodor Postolache sostiene che gli allergeni portati dall'aria possano facilitare il suicidio negli individui predisposti

    Di TPI
    Pubblicato il 21 Apr. 2017 alle 16:04 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 01:20

    Teodor Postolache, professore e psichiatra all’Università del Maryland, crede che esista una correlazione tra i suicidi e l’allergia al polline.

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    Una ricerca legata alla stagionalità del suicidio ha individuato un picco alla fine della primavera e all’inizio dell’estate rispetto agli altri periodi dell’anno.

    Su un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Environmental Research, si sostiene che l’aumento del polline nell’aria comporta l’incremento del rischio di suicidio nelle donne, nella città di Tokyo in Giappone.

    “Penso che questo indichi un legame tra la rinite allergica e la salute mentale”, ha affermato Christopher Lowry, un professore di fisiologia integrativa presso l’Università di Denver.

    Lo studio in questione ha esaminato l’associazione tra il livello di concentrazione del polline nell’aria e la mortalità suicida nella capitale giapponese, nel periodo tra il 2001 al 2011. Il numero giornaliero delle morti è stato rilasciato dal ministero della Salute, mente i dati riguardanti il polline sono stati raccolti dal Metropolitan Institute of Public Health di Tokyo.

    La correlazione si è rivelata essere forte soprattutto per le donne, mostrando un collegamento tra i suicidi e il polline. Alcuni studi condotti da Postolache hanno trovato connessioni tra l’aumento dei sintomi allergici, l’aggressività e disturbi emotivi.

    Ci sono diversi modi per cui una grave reazione agli allergeni portati dall’aria possa spingere una persona a suicidarsi. Ma ce n’è una in particolare: quando un granello di polline entra in contatto con le cellule immunitarie del naso, le cellule rilasciano le citochine, molecole che le stesse cellule usano per comunicare l’una con l’altra.

    Postolache e altri studiosi ritengono che le citochine usino il naso per entrare nel cervello. In questo modo potrebbero interferire con le componenti chimiche del cervello, spostando l’equilibrio dalle sostanze piacevoli a quelle tossiche, che possono causare ansia e comportamenti impulsivi.

    Oltre al naso, le citochine potrebbero influenzare il cervello anche attraversando i nervi, o spingendo le cellule immunitarie ad attaccare erroneamente le cellule cerebrali sane. Postolache ha ritrovato alti livelli di citochina nei cervelli delle vittime suicide.

    A ogni modo i ricercatori sono convinti che siano necessari ulteriori studi per verificare la connessione. “Non siamo ancora in grado di sostenere con certezza che gli allergeni possano causare il suicidio”, ha affermato Ian Dawe, presidente della task force sulle norme della prevenzione del suicidio dell’Ontario Hospital Association al quotidiano canadese The Globe and Mail.

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