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    A 35 anni muore per un cancro all’esofago, ma per il medico era ansia

    Ryan Greenan

    Il medico, dopo una visita sbrigativa, aveva dato la diagnosi: il dolore che Ryan avvertiva quando deglutiva era dovuto a reflusso e ansia

    Di Cristiana Mastronicola
    Pubblicato il 5 Feb. 2019 alle 10:02 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:02

    Quando deglutiva, avvertiva un forte dolore allo stomaco. Per questo Ryan Greenan, 35 anni di Edimburgo, era andato dal medico e aveva spiegato i sintomi che lo tormentavano. Al termine di una visita sbrigativa e frettolosa, la diagnosi era quella dell’ansia.

    Insieme al reflusso, l’ansia, secondo il medico che visitava Greenan, sarebbe stata alla base di quell’insopportabile dolore. Il 35enne, convinto dalle parole del medico, era tornato a casa e aveva continuato a vivere la sua vita come sempre, alle prese con i suoi due bambini, di 8 e 11 anni, e, soprattutto, del matrimonio che stava organizzando con la sua fidanzata Natasha.

    Probabilmente il medico aveva prescritto una cura blanda per lui, tra gastroprotettori e lansoprazolo. Quindi Ryan aveva continuato a vivere tranquillo, con la speranza che quel dolore svanisse poco a poco.

    Un giorno, però, il 35enne è collassato mentre era a lavoro. La corsa in ospedale ha posto fine a ogni dubbio: quello da cui era affetto Ryan non era ansia, ma un cancro all’esofago che lo stava consumando da mesi. Le metastasi avevano colpito anche altri organi vitali: prima i polmoni, poi il fegato.

    In sole due settimane da quel tragico 28 dicembre, Ryan aveva perso 12 chili. La malattia lo stava uccidendo velocemente e le possibilità di salvarsi erano ormai pari a zero. Ryan è morto a gennaio, a pochi giorni da quella diagnosi.

    LEGGI ANCHE: Come prevenire i tumori con l’alimentazione: ecco le dieci abitudini che proteggono dal cancro

    Il dolore per questa morte ingiusta si mischia alla rabbia. La sorella del 35enne, Kerry, si dice distrutta e arrabbiata: “Se il suo medico avesse capito prima di cosa si trattava, mio fratello sarebbe ancora qui. Se avesse fatto gli esami necessari, Ryan avrebbe potuto essere sottoposto alla chemioterapia, ma dopo tre mesi il cancro si era ormai diffuso, lo aveva devastato, e a quel punto non c’era ormai più niente che si potesse fare”.

    La storia di Ryan spinge la sorella a invitare le persone ad affidarsi a più medici, quando si ha il sospetto di una malattia. Allo stesso tempo Kerry si rivolge anche ai medici affinché vadano sempre a fondo con gli esami, evitando morti assurde come quella del fratello.

    “Quando Ryan è andato dal dottore per la prima volta gli fu detto che era solo un problema di ansia e di reflusso e che era troppo giovane per poter pensare a un cancro perché aveva solo 35 anni. Lui ci ha creduto perché tutti gli dicevano che quel tipo di tumore colpiva solo gli anziani. E invece era arrivato al punto che non riusciva più neanche a inghiottire l’acqua e mangiava pochissimo”, racconta la sorella.

    E in effetti il tipo di tumore che aveva colpito Ryan è molto raro nei soggetti giovani: colpisce le persone di età adulta, tra i 60 e 70 anni maggiormente. Sottovalutare la possibilità che anche un giovane possa esserne affetto può causare però conseguenze gravissime. La malattia nel caso di Ryan non è stata presa in tempo e un giovane di 35 anni si è spento per colpa di una diagnosi sbrigativa.

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