Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Il movimento #MeeToo è la “persona dell’anno” 2017 del Time

    Le "Silence Breakers", le donne che si sono ribellate ai soprusi e alle violenze e hanno deciso di raccontare le loro storie, sono state scelte dalla rivista statunitense come persona dell'anno 2017

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 6 Dic. 2017 alle 15:25 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 00:29

    L’attesa, come tutti gli anni, era molto forte, ma oggi, mercoledì 6 dicembre è stata annunciata la scelta dei redattori della rivista statunitense Time sulla persona dell’anno 2017.

    Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come

    A vincere è stato un movimento, quello delle “Silence Breakers”, le donne che si sono ribellate ai soprusi e alle violenze e hanno deciso di raccontare le loro storie. Queste donne lo hanno fatto creando un movimento che si è avvalso dell’hashtag #MeeToo per diventare virale e circolare sui social network nelle parole di tanti post coraggiosi.

    È stata Alyssa Milano, una delle protagoniste di Streghe, a lanciare la campagna social #MeToo (“Anch’io”), invitando le donne a rompere il muro di silenzio sugli abusi subiti.

    Il movimento è nato sulla scia del caso di Harvey Weinstein, il potente produttore cinematografico accusato di molestie sessuali da diverse attrici di Hollywood.

    Secondo il Time, #Mee Too è diventato “una sorta di resa dei conti collettiva: nata però come atto di coraggio individuale”.

    La prestigiosa rivista ha scelto di mettere in copertina cinque donne, in rappresentanza delle tante altre che hanno trovato il coraggio di denunciare.

    C’è l’attrice Ashley Judd, fra le prime a denunciare il potente produttore cinematografico Weinstein.

    E poi Susan Fowler, l’ingegnera di Uber la cui denuncia su un blog lo scorso agosto sul clima di molestie sessuali e misoginia nell’azienda portò al licenziamento del Ceo Travis Kalanick e di altri venti dipendenti.

    Adama Iwu, la lobbysta di Visa che ha lanciato il sito “We said enough” per denunciare le molestie nel mondo del lavoro e della politica.

    C’è Taylor Swift, una star del pop che lo scorso agosto ha ottenuto la condanna in tribunale del dj David Mueller, che le aveva palpato il sedere dopo un suo concerto a Denver nel 2013.

    E infine la raccoglitrice Isabel Pascual – la cui vera identità non è rivelata – una raccoglitrice di fragole che ha raccontato pubblicamente le minacce ricevute per aver denunciato molestie sul posto di lavoro.

    Questa la copertina del nuovo numero:

    “La galvanizzante azione delle donne che abbiamo voluto in copertina, insieme a quella di centinaia di altre e anche a quella di molti uomini hanno scatenato uno dei più veloci cambiamenti culturali dagli anni Sessanta ad oggi”, ha detto Edward Felsensthal, direttore del Time, presentando la copertina in diretta su Nbc.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version