Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Mosca rassicura Ankara dopo l’omicidio dell’ambasciatore russo: le relazioni non sono a rischio

    Secondo le indagini delle autorità l’assassino avrebbe avuto simpatie güleniste e sarebbe riuscito a evitare i controlli grazie al suo distintivo da poliziotto

    Di TPI
    Pubblicato il 21 Dic. 2016 alle 11:31 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:34

    La Russia e la Turchia martedì 20 dicembre hanno fatto fronte comune, insistendo che l’uccisione dell’ambasciatore di Mosca avvenuta ad Ankara il giorno precedente non avrà ricadute sulle relazioni bilaterali o nella cooperazione in Siria.

    La precisazione è arrivata nel corso di una riunione in cui il ministro degli Esteri turco e quello della Difesa si sono incontrati con i loro omonimi iraniani e russi per discutere sui piani per risolvere il conflitto siriano.

    L’ambasciatore Andrei Karlov, la cui salma ieri è stata trasferita in Russia dopo una breve cerimonia all’aeroporto di Ankara, è stato ucciso lunedì 19 dicembre da Mevlut Mert Altıntas, un poliziotto non in servizio durante l’inaugurazione di una galleria fotografica.

    Se molti inizialmente hanno temuto una crisi nelle relazioni diplomatiche tra i due paesi come avvenne dopo l’abbattimento di un jet russo alla fine del 2015, fonti diplomatiche da entrambe le parti sono state rapide nel sottolineare il loro desiderio di cooperare nella lotta al terrorismo.

    Vladimir Putin ha definito l’assassinio di Karlov una “provocazione” con lo scopo di minare le relazioni diplomatiche tra le due nazioni: “E ci può essere una sola risposta a questo: aumentare gli sforzi contro il terrorismo, e i fuorilegge li sentiranno”.

    Il ministro degli Esteri turco Mevlüt Çavuşoğlu, che ha reso omaggio a Mosca alla salma di Karlov, ha precisato: “Entrambe le parti riconoscono che il vile atto non metterà in pericolo le relazioni tra i due stati e faremo di tutto per essere sicuri di questo”.

    Secondo le autorità turche, l’autore dell’omicidio avrebbe avuto legami con il movimento del religioso islamico in esilio volontario negli Stati Uniti e nemico di Erdogan Fethullah Gülen, accusato di essere la mente del tentativo di colpo di stato di questa estate.

    “L’indagine continua, ma in base a quanto scoperto finora, abbiamo indizi sull’appartenenza di Altıntas al movimento dei gülenisti”, ha dichiarato una fonte della polizia turca.

    Numerosi compagni di classe all’accademia di polizia hanno confermato che l’assassino dell’ambasciatore aveva simpatie güleniste, ma non vi è stata ancora nessuna verifica da fonti indipendenti e gli oppositori fanno notare che è nell’interesse di Erdogan dimostrare che Altıntas avesse legami con Fethullah Gülen.

    Secondo la ricostruzione fatta dalla polizia Altıntas avrebbe preso un taxi dall’appartamento in cui viveva con un coinquilino in abiti civili e con una valigetta 24 ore. 

    All’ingresso della galleria avrebbe presentato la sua carta di identità e distintivo da poliziotto e per questo gli sarebbe stato permesso di entrare nonostante il metal detector avesse rilevato che con sé aveva un’arma da fuoco.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version