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    Morto un manifestante dei gilet gialli: 23enne travolto e ucciso da un camion

    Photo by SYLVAIN THOMAS / AFP
    Di TPI
    Pubblicato il 13 Dic. 2018 alle 08:05 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 23:49

    Un manifestante dei gilet gialli è stato travolto e ucciso da un camion. Il drammatico incidente è avvenuto nella città francese di Avignone.

    A confermare la notizia, che dalla notte del 12 dicembre ha iniziato a rimbalzare su Twitter, è stato il vice procuratore della città, Caroline Armand.

    L’incidente è avvenuto intorno alla mezzanotte tra il 12 e il 13 dicembre nei pressi della rotonda di Bonpas, vicino all’uscita dell’autostrada.

    Alla guida del mezzo pesante un giovane autista di 26 anni: fermato dalla polizia, attualmente si trova in stato di fermo.

    Il 23enne è la sesta vittima dall’inizio della mobilitazione dei gilet gialli.

    Non solo caro benzina: chi sono e cosa vogliono i gilet gialli francesi

    Il nome prende spunto dal giubbotto che gli automobilisti devono indossare nelle situazioni di emergenza, obbligatorio anche in Italia per aumentare la propria visibilità sulla strada. La protesta è esplosa contro un rialzo dei prezzi del carburante previsto dal governo di Emmanuel Macron all’interno di piano per la transizione energetica del paese.

    La mobilitazione è nata da una raccolta di firme su internet, trasformandosi in un movimento di piazza che sta mettendo sotto pressione la leadership di Macron. La battaglia originaria contro il caro benzina (e diesel) si è allargata a rivendicazioni più generali su potere d’acquisto e tagli alle tasse, dando sfogo al malcontento che ha fatto piombare ai minimi la popolarità del titolare dell’Eliseo.

    Cosa vogliono: le rivendicazioni dei gilet gialli

    Ecco l’elenco delle più importanti richieste fatte direttamente dai gilet gialli:

    Zero poveri in strada: misura urgente

    Vantaggio progressivo sulle imposte

    Reddito minimo a 1300 euro netti

    • Favorire i piccoli commerci delle città più piccole e del centro città per le metropoli. Contro i grandi centri commerciali

    Un piano per migliorare l’economia domestica dell’energia per salvaguardare l’ambiente

    • Tasse: le grandi multinazionali devono pagare tanto, i piccoli commercianti poco.

    • Stesso sistema di sicurezza sociale per tutti, compresi gli artigiani e i lavoratori autonomi

    Un sistema di pensioni sociale e sostenibile, niente pensione a punti

    • Stop all’aumento delle tasse sul carburante

    • Vietate le pensioni sotto i 1200 euro

    • Qualsiasi rappresentante eletto avrà diritto al salario medio. Le spese di trasporto saranno monitorate e rimborsate se giustificate. Diritto ai buoni ristorante e buoni vacanza

    • I salari di tutti i francesi, nonché delle pensioni e delle indennità devono tenere conto dell’inflazione

    • Proteggere l’industria francese: proibendo il trasferimento all’estero.

    • No al lavoro distaccato. È anormale che una persona che lavora in territorio francese non benefici dello stesso stipendio e degli stessi diritti.

    • Per la sicurezza del lavoro: limitare ulteriormente il numero di contratti a tempo determinato per le grandi aziende. Vogliamo più tempi indeterminati.

    • Fine del CICE. Usa questi soldi per il lancio di un’industria automobilistica francese ad idrogeno (che è veramente rispettosa dell’ambiente, a differenza della macchina elettrica).

    • Fine della politica di austerità. Stiamo smettendo di rimborsare gli interessi sul debito dichiarato illegittimo e stiamo iniziando a rimborsare il debito senza prendere i soldi dai poveri e dai poveri, ma perseguendo gli $ 80 miliardi di evasione fiscale.

    • Affrontare le cause della migrazione forzata.

    • I richiedenti asilo sono trattati bene. Dobbiamo loro alloggio, sicurezza, cibo e istruzione per i minatori. Collaborare con l’ONU affinché i campi di accoglienza siano aperti in molti paesi del mondo, in attesa dell’esito della domanda di asilo.

    • I richiedenti asilo non possono essere respinti nel loro paese di origine

    • Implementare una vera politica di integrazione. Vivere in Francia significa diventare francese (corso di francese, corso di storia francese e corso di educazione civica con certificazione alla fine del corso)

    • Salario massimo fissato a 15.000 euro

    • Limitare la disoccupazione

    • Aumento delle quote disabili nei posti di lavoro

    • Limitazione del costo degli affitti. Più alloggi a basso costo (soprattutto per studenti e lavoratori precari).

    • Divieto di vendere la proprietà statali(dighe, aeroporti)

    • Mezzi migliori concessi al sistema giudiziario, alla polizia, alla gendarmeria e all’esercito. Che gli straordinari delle forze dell’ordine siano pagati o recuperati

    • Tutto il denaro guadagnato dai pedaggi autostradali sarà utilizzato per la manutenzione di autostrade e strade in Francia e per la sicurezza stradale

    • Poiché il prezzo del gas e dell’elettricità è aumentato per colpa della privatizzazione, vogliamo che diventi di nuovo pubblico e che i prezzi scendano in modo significativo

    • Benessere per i nostri anziani. L’oro grigio è finito. Inizia l’era del benessere grigio

    • Massimo 25 studenti per classe dalla scuola materna

    • Risorse per la psichiatria

    • Il referendum popolare deve entrare nella Costituzione

    • Ritorno a un termine di 7 anni per il Presidente della Repubblica

    • Pensionamento a 60 anni e, per tutti coloro che hanno avuto un lavoro manuale, diritto alla pensione a 55 anni

    • Promuovere il trasporto di merci su rotaie

    • Fine delle indennità presidenziali a vita

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