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    Il controverso caso della morte del 12enne palestinese Mohamed Al Dorra durante la Seconda Intifada

    Un fermo immagine del video di France 2

    All'inizio Israele ammise la propria responsabilità per la morte del ragazzino, filmata da un canale francese, ma poi ritrattò. Nel 2013 una commissione israeliana arrivò a sostiene che potesse essersi trattato di messinscena

    Di Sara Ahmed
    Pubblicato il 29 Set. 2018 alle 13:14 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:08

    Il 30 settembre del 2000 un operatore francese filmò a Gaza la scena di uno scontro a fuoco tra le forze israeliane e i palestinesi, documentando gli spari verso il giovane palestinese di dodici anni Mohamed Al Dorra e suo padre, Jamal Al Dorra.

    Era il secondo giorno della Seconda Intifada Palestinese e Mohamed e il padre si trovavano nei pressi del bivio di Al Shohada durante uno scontro acceso tra manifestanti palestinesi e le forze dell’esercito israeliane.

    Mohamed Al Dorra e il padre si vedono nel video accovacciati a terra, mentre cercano di proteggersi dagli spari tramite un barile che hanno davanti. Poi il corpo del ragazzo viene ripreso steso senza vita sulle gambe del padre.

    La Seconda Intifada è stata la rivolta palestinese che ebbe iniziò il 28 settembre del 2000 a Gerusalemme dopo il fallimento degli accordi di Camp David e il tentativo di Bill Clinton di arrivare a un accordo di pace tra israeliani e palestinesi.

    A far scoppiare la rivolta fu la visita di Ariel Sharon, ex primo ministro israeliano, al Monte del Tempio, noto anche come la Spianata delle Moschee, a Gerusalemme.

    Il gesto del leader venne visto come un tentativo per rivendicare la sovranità israeliana sul luogo di culto di grande valenza religiosa e simbolica per ebrei e musulmani.

    Il giorno dopo la visita del primo ministro sulla Spianata delle Moschee l’esercito israeliano sparò sui manifestasti, uccidendo sette palestinesi.

    L’insurrezione causò la morte di 4.700 persone di cui l’80 per cento palestinesi.

    Il 30 settembre gli istanti precedenti e successivi della morte di Mohamed Al Dorra vennero ripresi dalle telecamere dell’emittente televisiva francese FRANCE 2.

    Il video della sua morte e l’immagine di Mohamed e il padre Jamal divennero il simbolo dell’“Intifada di Al Aqsa”, dal nome della principale moschea situata sulla Spianata.

    Nel video vengono mostrati gli scontri tra l’esercito israeliano e i manifestanti palestinesi, l’arrivo dell’ambulanza per soccorrere i feriti e poi gli istanti prima degli spari e la successiva uccisione del giovane palestinese accanto al padre.

    Le forze israeliane in un primo momento ammisero la propria colpevolezza per l’accaduto e dichiararono che il proiettile che uccise Mohamed Al dorra proveniva  effettivamente dalla posizione in cui si trovavano i soldati israeliani.

    In un secondo momento le autorità israeliane ritrattarono le iniziali affermazioni, accusando l’emittente francese FRANCE 2 e il giornalista Talal Abu Rahma, autore del video, di aver diffuso un video montato con delle parti mancanti. Accusarono inoltre l’emittente francese  di non aver mandato in onda l’intero reportage girato durante gli scontri.

    La commissione israeliana che seguì il caso pubblicò un report nel 2013, in cui affermò che le forze israeliane non avevano alcuna responsabilità sulla morte di Mohamed Al Dorra e dichiarò che potessero esserci parti mancanti del video del giornalista palestinese Talal Abu Rahma, che dimostrerebbero l’innocenza delle forze israeliane.

    Secondo la commissione, l’intera vicenda potrebbe essere una messinscena della propaganda palestinese. Il padre di Mohamed Al Dorra ha respinto questa versione.

    Philippe Karsenty, un commentatore francese, ha sostenuto che si trattasse di una messinscena di FRANCE 2. La rete televisiva lo ha citato in giudizio per diffamazione e nel 2013 è stato condannato a una multa di 7mila euro dalla Corte d’Appello di Parigi.

    “Il ragazzo è stato ucciso a sangue freddo, posso confermarlo. Il padre è stato ferito dall’esercito israeliano”, sono state le dichiarazioni del giornalista Talal Abu Rahma autore del video.

    La sua testimonianza al pari del suo video venne ritenuta falsa, infondata e contraddittoria dalle autorità israeliane.

    “Mi hanno ferito alla mano destra, poi hanno colpito mio figlio. Ho provato a proteggerlo ma non ci sono riuscito”, ha dichiarato Jamal el Dorra, il padre di Mohammed, in un video pubblicato dall’emittente Al Jazeera nel 2000.

    Per le autorità israeliane il video è stato manipolato per essere utilizzato per la propaganda palestinese e in chiave antisemita per danneggiare l’immagine dello Stato israeliano. Per i sostenitori della causa palestinese la morte di Mohamed Al Dorra ha mostrato le atrocità subite dai manifestanti palestinesi durante la Seconda Intifada.

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