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    Le mogli dei poliziotti in strada a Parigi contro la violenza

    Oltre cento donne, mogli e partner di poliziotti, hanno protestato lungo le strade di Parigi dopo l'attentato agli Champs Elysees in cui è morto un agente di polizia

    Di TPI
    Pubblicato il 22 Apr. 2017 alle 17:17 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 00:19

    Oltre cento donne, mogli e partner di poliziotti, hanno protestato sabato 22 aprile 2017 lungo le strade di Parigi dopo l’uccisione di un agente e il ferimento di altri due nell’attentato di giovedì 20 aprile agli Champs Elysees.

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    Il gruppo chiamato Angry Police Wives (mogli dei poliziotti arrabbiate) alla fine della manifestazione ha lanciato in aria palloncini neri per ricordare i poliziotti uccisi mentre compivano il loro dovere e palloncini rosa per le famiglie che hanno lasciato. Alcune portavano cartelli che dicevano “non toccare il mio sbirro”, una variazione di uno slogan antirazzista francese.

    Tre poliziotti sono rimasti feriti recentemente nelle proteste contro le accuse di violenza da parte delle forze dell’ordine, dopo che a marzo 2017 un uomo cinese è stato ucciso dalla polizia. A febbraio invece si sono tenute alcune proteste per il presunto stupro di un ragazzo afroamericano in una banlieue di Parigi.

    Il poliziotto ucciso nell’attacco agli Champs Elysees

    A perdere la vita il 20 aprile è stato l’agente Xavier Jugele, ucciso con due colpi alla testa dal terrorista Karim Cheurfi, a sua volta ucciso dalle forze dell’ordine mentre cercava di fuggire.

    Originario della zona di Valle della Loira, nella Francia centrale, Jugele lavorava nella capitale dal 2014. Jugele era un attivista della comunità Lgbt di Parigi. Era unito civilmente al suo compagno ma non aveva figli.

    Il 13 novembre 2015, giorno degli attentati dell’Isis a Parigi, era tra i poliziotti che hanno pattugliato l’area intorno alla sala da concerto Bataclan dopo l’attacco.

    Quando il locale ha riaperto lo scorso novembre con il concerto di Sting, Jugele è tornato nel locale e rispondendo a una domanda di un giornalista della rivista statunitense People ha detto: “Sono felice di essere qui. Stasera siamo qui come testimoni, per difendere i nostri valori civili. Questo concerto ha lo scopo di celebrare la vita e dire di no ai terroristi”.

    Qui una foto del poliziotto Xavier Jugele diffusa su Twitter:

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