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    Via libera per la modifica genetica degli embrioni umani nel Regno Unito

    Le autorità hanno autorizzato una scienziata britannica a modificare geneticamente gli embrioni umani, che però non potranno essere impiantati

    Di TPI
    Pubblicato il 1 Feb. 2016 alle 19:05 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 00:20

    L’Autorità per la fecondazione umana e l’embriologia del Regno Unito ha dato il via libera agli scienziati britannici per la modifica genetica di embrioni umani a scopo di ricerca, utilizzando una tecnica che alcuni ritengono possa essere utilizzata al fine di creare i cosiddetti “designer babies”, ovvero bambini geneticamente modificati o i cui tratti sono stati scelti ad hoc.

    A meno di un anno da quando alcuni scienziati cinesi avevano annunciato di aver geneticamente modificato embrioni umani, tra indignazione e critiche da parte di mezzo mondo, una scienziata nel campo delle cellule staminali dell’Istituto Francis Crick di Londra, Kathy Niakan, ha ottenuto la licenza per condurre esperimenti simili.

    “L’Autorità per la fecondazione umana e l’embriologia (Hfea) ha approvato la richiesta del Francis Crick di usare a scopo di ricerca una nuova tecnica di modifica genetica su embrioni umani”. Lo ha reso noto il laboratorio di Niakan lunedì primo febbraio.

    Paul Nurse, direttore dell’istituto, ha detto: “Sono contento che l’Hfea abbia approvato la richiesta della dottoressa Niakan. La ricerca da lei proposta è importante per studiare come si sviluppano gli embrioni sani e ci consentirà di comprendere meglio i tassi di successo della fecondazione in vitro, tramite l’osservazione delle primissime fasi dello sviluppo umano – tra il primo e il settimo giorno”.

    La decisione dell’Hfea consente a Niakan di studiare gli embrioni per un periodo di 14 giorni e non le sarà consentito di impiantarli. Gli embrioni per la ricerca saranno donati dalle coppie con un surplus di embrioni dopo il trattamento per la fecondazione in vitro. Lo studio si concentrerà sulla fase che porta l’ovulo fecondato da una a 250 cellule.

    La ricerca potrà aiutare a spiegare come mai alcune donne perdono i bambini e potrà aiutare a migliorare i trattamenti clinici per la cura dell’infertilità.

    Niakan conta di condurre i suoi esperimenti usando la CRISPR-Cas9, una tecnologia che è oggetto di aspri dibattiti internazionali perché si teme che possa essere usata per creare bambini su ordinazione. 

    Questa tecnologia consente agli scienziati di individuare e modificare o sostituire difetti genetici e molti esperti l’hanno definita una svolta epocale. Alcuni temono, però, che le modifiche del Dna degli embrioni possano condurre a conseguenze inattese e nocive per la salute, e che esse possano venire trasmesse geneticamente alle generazioni successive.

    David King, il direttore della gruppo britannico Allerta sulla Genetica Umana, ha definito la ricerca dii Niakan “il primo passo sulla via per legalizzare i bambini geneticamente modificati”. Niakan ha tuttavia affermato con chiarezza che non intende alterare geneticamente gli embrioni a scopo riproduttivo.

    A dicembre 2015, a Londra, la scienziata ha dichiarato ai giornalisti che intende partire dallo studio del gene Oct4. Niakan ritiene che abbia un ruolo cruciale nelle fasi iniziali dello sviluppo fetale umano.

    Bruce Whitelaw, professore di biotecnologia animale presso il Roslin Institute on Scotland dell’Università di Edimburgo, ha detto che la decisione dell’Hfea è stata raggiunta dopo una valutazione ponderata.

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