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    Le donne non sono ancora libere di prendere i mezzi pubblici per il pericolo di abusi e molestie

    Un report recente afferma che le donne non possono prendere i mezzi pubblici senza il timore di subire molestie

    Di Francesca Loffari
    Pubblicato il 24 Ott. 2017 alle 18:56 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 00:38

    Un nuovo report lo mette nero su bianco: il pericolo di molestie sessuali mina la possibilità delle donne di usare liberamente i mezzi pubblici.

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    “La mancanza di sicurezza, o l’impossibilità di prendere i mezzi pubblici senza la paura di essere molestate […] può sostanzialmente ridurne l’uso”, si legge nel Global Mobility Report, presentato ad ottobre 2017 dal consorzio della Banca Mondiale Sustainable Mobility for All.

    Lo scopo primario dello studio è quello di promuovere una mobilità finalmente sostenibile, in termini di impatto ambientale e pari condizioni di accesso.

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    Come si legge in un articolo dell’HuffingtonPost, diverse ricerche rilevano come abusi e molestie sui mezzi pubblici nei confronti delle donne siano tutt’altro che rari. Nel 2014, da un’indagine condotta da Reuters, è emerso che le città dell’America Latina offrono le peggiori condizioni di trasporto per le donne in termini di sicurezza.

    Bogotà, la capitale della Colombia, risulta essere la città più pericolosa tra quelle prese in esame. A Città del Messico, più di 6 donne su 10 hanno dichiarato di essere state vittime di molestie sui mezzi pubblici.

    In un documento pubblicato nel 2013 sulla condizione dei trasporti in Nepal, la Banca Mondiale ha riportato che la maggior parte delle donne intervistate ha sollevato il problema della sicurezza sugli autobus.

    Diversi paesi, come Giappone, Brasile, e India, hanno tentato di fronteggiare il problema organizzando carrozze per sole donne. Provvedimenti perlopiù criticati perché non affrontano la questione  alla radice.

    Il 25 settembre 2017 in Tunisia è stata lanciata una campagna di sensibilizzazione sul tema “donne, trasporti e molestie”. Iniziativa analoga a Londra, dove l’azienda dei trasporti Transport for London (Tfl) ha lanciato una campagna, per certi aspetti controversa, a favore della denuncia delle molestie sessuali sui mezzi pubblici.

    L’Autorità di Transito dell’Area Metropolitana di Washington D.C., invece, ha istituito di recente una procedura online attraverso cui è possibile denunciare qualsiasi episodio di molestie.

     

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