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    La giornalista che ha trasformato il suo matrimonio in un atto d’amore per la Siria

    Laura Tangherlini ha reso le sue nozze un progetto solidale per i profughi siriani in Turchia e Libano, da cui ha tratto un libro e un reportage video

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 23 Gen. 2018 alle 16:07 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 17:44

    Il matrimonio è per eccellenza un atto d’amore. Amore tra due persone – marito e moglie – ma anche, nel caso della giornalista di Rainews24 Laura Tangherlini e del cantautore Marco Rò, amore verso un paese martoriato dalla guerra civile, la Siria.

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    La coppia ha deciso infatti di dedicare le proprie nozze al popolo siriano, e in particolare ai profughi che dalla Siria sono fuggiti in Libano e Turchia. Il resoconto del loro viaggio è diventato un libro, ma anche un reportage video e una canzone, pubblicati a gennaio 2018 da Infinito edizioni con il titolo “Matrimonio siriano”.

    Il reportage contiene le voci e le storie dei profughi incontrati e aiutati dai neosposi nei loro due viaggi in Libano e Turchia. Insieme, hanno voluto donare parte dei propri regali di nozze e qualche ora di svago a questi siriani.

    Tra le testimonianze raccolte, c’è anche quella di un White Helmet, uno dei Caschi Bianchi siriani, l’organizzazione di difesa civile che ha vinto nel 2016 il Right Livelihood Award, il “premio Nobel alternativo”.

    “Troverete nel libro di Laura storie di siriani torturati per ordine del regime, testimonianze di famiglie finite ostaggio nei quartieri dei ‘ribelli’, storie di palestinesi che si vedono arrivare nei campi tutti quei siriani dei quali, un tempo, diffidavano”, ha scritto Corradino Mineo nell’introduzione al libro.

    “Una sola cosa unisce quasi tutti i protagonisti: il rimpianto, il desiderio struggente di tornare là dove un tempo era la loro casa, in quella terra avita che i più giovani ricordano appena. È un desiderio forte che l’autrice condivide, in cui si riflette e che sublima nel suo amore per la Siria”.

    La coppia di sposi ha deciso di organizzare un “matrimonio benefico” sotto diversi aspetti.

    “Prima delle nozze abbiamo destinato dei soldi a un sostegno a distanza per Momen, piccolo profugo siriano orfano di padre che ora vive in Libano con la madre e due dei cinque fratelli, affetto da problemi comportamentali dovuti alla perdita del padre e al trauma della guerra”, racconta la giornalista Laura Tangherlini.

    “Il sostegno è volto a permettergli gli studi e ad aiutare anche i fratelli. Lo abbiamo conosciuto volando in Libano per trascorrere una giornata con lui”.

    Le partecipazioni del matrimonio, invece, hanno contribuito a realizzare grazie a Terre des Hommes, in partenariato con la Uisp (Unione Italiana Sport Per Tutti) un complesso sportivo nel nord del Libano per profughi siriani e comunità libanese ospitante.

    Anche le fedi hanno contribuito a un altro loro progetto destinato ai piccoli siriani, gestito assieme alla onlus Aibi Amici dei Bambini.

    “Le boccette di zatar a tavola il giorno delle nozze le avevamo comprate dalla ong Amal for education, che si si concentra sull’istruzione dei piccoli profughi siriani in Turchia”, racconta la giornalista.

    “Appena sposati siamo saliti su un aereo ed abbiamo impiegato la gran parte dei nostri regali di nozze nell’acquisto ad Antakia di materiale di cancelleria, giocattoli, due rinfreschi con torta e 75 giacconi invernali che abbiamo personalmente portato a Reihanly ai piccoli siriani ospiti di un orfanotrofio e ad altri bimbi accolti in un centro diurno della ong locale Kids for Paradise“.

    La colonna sonora del reportage è composta da quattro canzoni inedite, ed è stata interamente curata da Laura Tangherlini e dal marito cantautore. I brani del reportage sono cantati da Marco Rò e (due di questi) dalla moglie.

    L’autrice intende destinare tutti i suoi diritti di autore ad ulteriori progetti di sostegno per i siriani, coinvolgendo varie ong tra cui Terre des Hommes.

    Qui pagina Facebook del progetto. Qui sotto invece il trailer del documentario:

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