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    Un reverendo scozzese spera che il principe George si scopra gay

    Credit: AFP PHOTO / POOL / RICHARD POHLE

    La dichiarazione controversa del reverendo Kevin Holdsworth ha creato clamore nel Regno Unito. Un ex cappellano della regina ha definito il commento “non cristiano”

    Di Giuseppe Loris Ienco
    Pubblicato il 1 Dic. 2017 alle 16:32 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:49

    Bufera nel Regno Unito per le parole del reverendo Kevin Holdsworth, prevosto della St. Mary’s Cathedral di Glasgow, sul principino George di Cambridge, figlio dell’erede al trono William e di Catherine Middleton.

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    In un blog Holdsworth, rappresentante della Chiesa episcopale scozzese e attivista per i diritti LGBTQ, ha scritto che i cristiani favorevoli ai matrimoni tra persone dello stesso sesso dovrebbero sperare che da adulto George si innamori di “un bel gentiluomo giovane”, in modo tale da permettere alla Chiesa anglicana di fare passi avanti e aprire un confronto sul tema.

    “Se le persone non vogliono impegnarsi in questo tipo di campagne, l’unica speranza per i cittadini del Regno Unito è pregare nel privato (o nel pubblico per i più coraggiosi) che Dio benedica il principe George con l’amore, quando sarà adulto, di un giovane gentiluomo”, ha scritto Holdsworth.

    “Un matrimonio gay reale risolverebbe abbastanza facilmente la situazione, anche se probabilmente sarà necessario aspettare almeno 25 anni prima che si presenti un’occasione simile. Non è escluso che accada qualcosa prima in grado di cambiare le cose”, ha aggiunto il reverendo scozzese.

    Un ex cappellano della regina, il reverendo Gavin Ashenden, ha definito i commenti di Holdsworth “rozzi” e “profondamente non cristiani.”

    “Pregare affinché il principe George diventi gay da adulto, quando una parte delle sue responsabilità consiste nel procreare un erede al trono con la propria consorte, corrisponde a sperare che diventi qualcuno in grado di compromettere e screditare il suo ruolo personale e costituzionale”, ha aggiunto Ashenden in un’intervista a “Christian Today” citata dal quotidiano britannico “The Guardian”.

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