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    Il mondo dopo la Seconda Guerra Mondiale immaginato da un americano nel 1941

    Di Stefano Mentana
    Pubblicato il 21 Set. 2017 alle 11:49 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 00:39

    Maurice Gomberg, uno statunitense di Philadelphia, aveva realizzato nel 1941 una mappa in cui immaginava quello che sarebbe stato il nuovo ordine mondiale dopo la Seconda Guerra Mondiale in caso di vittoria alleata. La mappa, seppur messa in commercio nel 1942, fu realizzata alcuni mesi prima, quando ancora il Giappone non aveva attaccato Pearl Harbor facendo entrare gli Stati Uniti nel conflitto.

    In questa mappa, Gomberg immaginò quattro grandi potenze mondiali: gli Stati Uniti, l’Unione Sovietica, il Regno Unito e la Cina. Gli Stati Uniti avrebbero annesso il Canada, il Messico e tutta l’America Centrale, arrivando a contare 80 stati, e avrebbero avuto numerosi protettorati nell’Atlantico e nel Pacifico, tra cui le Filippine, Taiwan e Capo Verde, al fine di preservare la pace da nuovi conflitti.

    L’Unione Sovietica avrebbe controllato non solo l’Europa Orientale, ma anche l’intera Germania e l’Iran.

    Il Regno Unito avrebbe mantenuto gran parte del suo impero, pur concedendo l’indipendenza alle colonie africane e all’India e cedendo il Canada agli Stati Uniti.

    La Cina avrebbe preso il controllo di numerosi stati limitrofi, tra cui il sudest asiatico.

    I tre paesi dell’Asse, Germania, Italia e Giappone, sarebbero stati messi in una sorta di “quarantena”, un provvisorio isolamento internazionale, per essere poi reintrodotti in questa maniera: la Germania nell’orbita sovietica, l’Italia a formare con Francia, Spagna e Portogallo gli Stati Uniti d’Europa e il Giappone acquisendo l’indipendenza.

    In Medio Oriente Gomberg immaginò la nascita di uno stato chiamato “Hebrewland”, “terra degli Ebrei”, simile a Israele, che sarebbe nato di lì a poco.

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