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    Questa donna rimborserà le sue dipendenti per farle partecipare alla mega-manifestazione anti Trump

    Donna Carpenter ha deciso di pagare le spese delle sue impiegate che sabato 21 gennaio si recheranno a Washington per la marcia delle donne

    Di TPI
    Pubblicato il 20 Gen. 2017 alle 18:24 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:07

    È diventata una vera star dei social media. Molti utenti l’hanno incoronata come una vera eroina e altri ancora sognano di avere un capo così. Lei è Donna Carpenter, l’amministratore delegato e co-proprietaria di un’azienda che produce e vende snowboard, la Burton SnowBoards, con sede in Vermont, negli Stati Uniti. 

    Carpenter ha raggiunto la notorietà in seguito alla decisione di rimborsare e pagare tutti i dipendenti che nella giornata di venerdì 20 gennaio – in concomitanza con il giuramento di Donald Trump, nuovo presidente degli Stati Uniti – si metteranno in viaggio su treni, aerei e bus per raggiungere Washington e partecipare alla marcia delle donne in programma per sabato 21 gennaio 2017. 

    La manager del Vermont, oltretutto grande sostenitrice di Bernie Sanders, ha annunciato che pagherà due notti in camere d’albergo e sovvenzionerà i voli fino a 250 dollari per tutti gli impiegati, soprattutto donne, che sabato sfileranno per le strade della città.

    Nella capitale sono attese circa 200mila persone che prenderanno parte alla Women’s March, all’indomani della cerimonia d’insediamento di Trump alla Casa Bianca. L’appuntamento è all’incrocio tra Independence Avenue e Third Street SW, alle ore 10. 

    L’obiettivo della manifestazione pacifica è quello di sensibilizzare le persone sui diritti delle donne, sulla loro salute e sicurezza e sul grave problema della violenza sulle donne, soprattutto in seguito ai commenti sessisti rilasciati in numerose occasioni dal nuovo presidente. 

    In una lunga intervista, Carpenter ha spiegato le motivazioni che si celano dietro questa scelta, ispirata dal continuo impegno a garantire una parità di genere anche all’interno della sua azienda. 

    “Sapevo che ci sarebbero state tante donne che lavorano nella mia azienda che avrebbero fatto lo sforzo di raggiungere Washington. Io in qualche modo le rappresento. La strada è lunga da Burlington a Washington e ho voluto sostenerle”, ha sottolineato la manager. 

    Saranno almeno una trentina le persone della sua azienda che si muoveranno in direzione di Washington: 29 dipendenti e un solo uomo. 

    Per Donna Carpenter, la questione della parità di genere è un valore che ha cercato di applicare anche nella gestione della sua azienda, incrementando i ruoli manageriali al femminile. “Sono sempre stata interessata a trovare donne leader, facendo in modo di integrarle all’interno dell’azienda e impegnandomi affinché venissero trattate allo stesso modo dei colleghi maschi”. 

    “Io e mio marito abbiamo marciato a New York dopo l’elezione di Trump”, ha raccontato la 53enne. “Ti fa stare meglio capire che vivi in un paese che ha cuore i diritti delle donne e la loro situazione, e che la gente riconosce il legame tra un’economia forte e la possibilità data alle donne di partecipare e potervi contribuire”.

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